In questa società materialista si tende a dare importanza solo a ciò che si tocca, solo a ciò che si vede, in poche parole solo alle cose materiali. Quante volte vi sara' capitato di sentire frasi come "basta riflettere, agisci" oppure "basta pensare, fai qualcosa" o ancora "non hai realizzato niente nella vita, è ora che ti dai da fare". Fin da quando siamo ragazzi ci invitano ad essere concreti, ci raccontano che con i pensieri non si mangia e ci abituano alla mentalità dell'utile, del profitto. Ovvero, ogni cosa che fai, deve portare ad un risultato concreto, un tornaconto diretto e magari immediato, altrimenti è tempo perso.
Ma la questione è proprio questa, che cos'è un risultato concreto? Sicuramente un automobile puo' essere considerata una cosa concreta, lavorare e guadagnare soldi per comprare un moto sono cose concrete, un cappotto con il quale coprirsi è una cosa concreta; sappiamo bene cose sono le cose comunemente intese come concrete.
Ma siamo sicuri che pensare e riflettere siano invece cose fumose ed astratte? Attenzione non mi sto riferendo a riflessioni del tipo "cosa faccio domani?" o "cosa compro oggi?" o "come aggiusto il tavolo?"; è ovvio che in qualsiasi momento pensiamo, anche per ricordarci dove abbiamo messo gli occhiali. Mi sto riferendo ai grandi pensieri, alle grandi riflessioni, a quelle cose insomma considerate da molti "TEMPO PERSO"; stiamo parlando di vita interiore, di introspezione.
Per capire meglio il discorso, prendiamo in esame la giornata di Giovanni. Cosa ha fatto oggi Giovanni?
- si è svegliato alle 7
- ha aggiustato il lavandino che perdeva
- ha preparato il pranzo per il figlio
- ha fatto la spesa
- e' stato la lavoro per 8 ore
- è andato alle poste
- ha portato l'automobile dal meccanico
- ha pulito casa
Ora invece analizziamo la giornata di Francesco. Cosa ha fatto oggi Francesco?
- Si è svegliato alle 11
- è stato tutto il giorno sul divano a pensare
Bene. paragonando queste due giornate, apparentemente chi ha fatto più cose UTILI? Quasi tutti risponderebbero Giovanni. Ma la risposta è inquinata dalla solita mentalità materialista di cui parlavamo prima. Quasi tutti, schiavi del pensiero unico dominante, direbbero "FRANCESCO NON HA FATTO NULLA, HA SPRECATO LA GIORNATA" ; ma chi l'ha detto? se la giornata intera trascorsa sul divano a pensare ha portato Francesco a capire alcune cose di sè? Se quelle ore di riflessione gli sono servite per comprendere aspetti importanti di una relazione con un amico? Beh, "bello" direbbero in tanti, " ma non ha fatto nulla di concreto". Ed è proprio qui l'errore. Non comprendere che la cosa piu' importante della vita non è FARE, ma CAPIRE.
E' chiaro che nessuno qui vuole svalutare le azioni quotidiane necessarie per sopravvivere, ma è decisivo accorgersi di una cosa: il pensiero è tutto! Soprattutto il pensiero che ti porta ad essere consapevole di te stesso e di ciò che ti circonda. Soltanto pensando riusciamo a capire chi siamo, cosa vogliamo veramente, se stiamo sbagliando, se cio' che facciamo è realmente ed intimamente nostro o se stiamo seguendo un copione imposto da altri. Stiamo parlando ovviamente di pensiero legato alla maturita', alla saggezza. Ma come si diventa saggi e consapevoli se non si pensa? Certo, anche le esperienze sono importanti, Ma come si elaborano tali esperienze e cosa si apprende da esse, è ancor piu' fondamentale.
Tornando a Giovanni e Francesco, potrebbe essere che il primo ragazzo, quello tuttofare, è profondamente depresso perchè non riesce a risolvere delle problematiche con la fidanzata, con il miglior amico, con i genitori, con sè stesso. E continua ad essere insoddisfatto perchè, troppo indaffarato ad agire, non ha nemmeno il tempo di capire perchè sta male. Magari sta sbagliando tutto nel rapporto con la fidanzata ma non avendo maturato profondità di pensiero, non mettera' mai in discussione i propri comportamenti e continuera' a dare la colpa agli altri. Giovanni invece per via della sua riflessività potrebbe essere maturato di piu' e questo gli permette di rapportarsi meglio con i propri cari e con sè stesso; Giovanni è felice, è sereno. A questo punto siamo sicuri che sia un nullafacente che spreca il suo tempo? Lo spreca talmente tanto che è riuscito a trovare la chiave per la sua serenità, l'altro no.
Ecco che allora appare evidente come PENSARE sia davvero tanto nella vita.
In poche parole, PENSARE PUO' CAMBIARTI LA VITA. Un automobile al massimo ti permette di spostarti da un luogo all'altro. Il pensiero dunque è concretissimo. Non vi è nulla di piu' concreto.
(immagine scaricata da pixabay.com)
Bella riflessione in questa era dove apparire e possedere sono le cose piu importanti che essere...
E dove è meglio prendere pensieri gia confezionati e di altri piuttosto che farne uno proprio . Ma questo è dipeso ache da fattori esterni come lo stato di schiavitù , che porta la maggior parte a essere dipendenti pagati non adeguatamente per poter stare tranquilli almeno sulle cose primarie , quali :casa,cibo,famiglia.
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E' vero si, molti aspetti di questa societa' sono funzionali al mantenerla in piedi cosi com'è, dunque vi è una tendenza a fare di tutto perchè le persone non abbiano nè tempo nè capacita di pensare, chi pensa diviene consapevole e quindi piu' libero.
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