[Photo from https://pixabay.com/it/euro-bce-europeo-banca-europa-1431347/]
Mario Draghi, il presidente italiano della ECB (Banca Centrale Europea - BCE) ha dichiarato che alle banche centrali europee potrebbe essere concessa la possibilità di detenere posizioni in bitcoin: e ciò grazie alle novità apparse negli USA – come ad esempio la contrattazione dei futures in bitcoin sulle borse statunitensi.
Draghi ha affrontato il tema delle criptovalute “a braccio”, rammentando gli interventi di altri oratori intervenuti in precedenza durante una riunione al Parlamento europeo - svoltasi la settimana scorsa. Il numero 1 della BCE ha affermato che le istituzioni finanziarie della UE "stanno mostrando poco interesse per valute digitali come i bitcoin”, aggiungendo però che sarebbe il caso di approfondire la materia - considerato l’elevato interesse dell’opinione pubblica per le criptovalute.
Nell’ottobre scorso Draghi, sempre all’Europarlamento, aveva affermato come la BCE non avesse l'autorità per regolamentare i bitcoin e che comunque le criptovalute non erano maturate a sufficienza affinché la BCE ne potesse prendere in considerazione la regolamentazione. Invece, le affermazioni di giovedì scorso del banchiere romano suggeriscono un futuro approccio della BCE - più nel senso di “supervisione” e non di “regolamentazione”. In effetti, già il mese successivo Draghi aveva commentato che l’impatto di bitcoin e delle altre criptovalute appariva comunque "piuttosto limitato”, non ponendo alcun rischio per le banche centrali.
Oggi è stato compiuto un ulteriore passo avanti. Draghi ha infatti ammesso che la tendenza potrebbe cambiare presto per via delle criptovalute che oramai permeano la finanza tradizionale, aggiungendo tuttavia che “i recenti sviluppi, come la quotazione dei contratti future su Bitcoin in USA, potrebbero portare anche le banche europee a ricoprire posizioni in Bitcoin: ci penseremo su", ha dichiarato.
Mario Draghi non è nuovo a dichiarazioni-bomba annegate in discorsi più o meno formali: ricordate il “faremo tutto quel che è necessario (whatever it takes) per difendere l’Euro” ripetuto per ben tre volte, espresso sei anni fa in un incontro con i businessmen internazionali in piena “eurobufera”? Ed è curioso che uno dei pilastri della politica monetaria europea sia stato espresso durante un discorso informale alla vigilia dell’apertura delle Olimpiadi di Londra 2012…
Chissà se questo “statement” del direttore della BCE diventerà famoso come il precedente, nonostante Draghi consideri "ancora non regolamentati" bitcoin e criptovalute, “attività molto rischiose" di cui le banche dovrebbero considerare proattivamente ogni rischio prima di includerle nel proprio portafoglio.
D’altronde, a chi se non alla BCE è affidata la vigilanza?
E sarà per questo che il capo delle banche centrali dell'UE ha accennato a un'imminente supervisione omogenea attraverso un "Unico Meccanismo di Vigilanza" (Single Supervisory Mechanism) per monitorare i rischi potenziali delle attività digitali verso banche od istituzioni?
Tutti gli istituti finanziari, ma sopratutto le banche centrali, devono farsene una ragione... le cryptovalute saranno parte integrante del sistema monetario dell'immediato futuro. Quindi cominciamo a pensare alle regolamentazioni senza girarci troppo intorno :)
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