Acquariofilia “Leggi di Mendel”

Principi di Mendel

Amphiprion Ocellaris

Fonte dell’immagine Flickr

La selezione di individui con determinate caratteristiche, sia fisiche che funzionali , è sempre stata presente negli animali , scopo principale per ottenere mutazioni e differenze somatiche , sia per migliorarne la loro bellezza che per la robustezza fisica.
Questa mutazione genetica si ottiene attraverso una selezione partendo dalle leggi dell’ereditarietà dei caratteri di Mendel.

Spiegazione delle leggi di Mendel

Ogni soggetto nasce con caratteristiche uniche , colore della pelle ,degli occhi , altezza , il colore dei capelli, la forma del corpo.
Queste caratteristiche ereditarie , vengono trasmesse dai genitori ai propri figli attraverso le informazioni di livello genetico , quindi il comportamento e tutto quanto descritto inizialmente viene trasmesso attraverso il DNA, Mendel non ha fatto altro che applicare la Genetica che si occupa dello studio di tutti i fattori che la compongono , quindi Genomi , Cromosomi.ed appunto il DNA.
Questo monaco che si occupava di botanica inizio i suoi primi esperimenti attraverso la pianta del pisello riuscendo a comprendere quali erano le caratteristiche appartenenti ad un individuo che venivano controllate da dei fattori , fattori che oggi chiamiamo appunto geni , questi vengono trasmessi attraverso i gameti di generazione in generazione seguendo delle regole ben precise.
In una cellula sono presenti due copie di uno stesso gene, che può presentarsi in forme diverse. Due copie di uno stesso gene sono detti alleli. Le cellule contengono due copie di uno stesso gene perché uno viene ereditato dalla madre e l’altro dal padre: ad esempio se la mamma ha i capelli biondi e il padre ha i capelli marroni, il figlio avrà per i capelli un gene per quelli biondi e un gene per quelli marroni: sono diversi ma tutti e due sono geni per il colore dei capelli e quindi sono alleli.
Se le due copie del gene che eredita un individuo sono identiche (riprendendo l’esempio dei capelli, se entrambi i genitori danno al figlio una copia per il biondo ) allora si dice che l’individuo è omozigote per quel particolare gene. Ma se le due copie sono diverse, come nell’esempio di prima, l’individuo sarà chiamato eterozigote per quel gene.
Quando si accoppiano due individui che sono omozigoti si otterrano tutti individui eterozigoti. Invece quando si accoppiano due individui eterozigoti per un gene si ottengono delle proporzioni di genotipi diversi, omozigoti o eterozigoti.
Normalmente la copia del gene che si manifesta è detta dominante, mentre la copia che non si manifesta è detta recessiva. Il gene recessivo si manifesterà solo in un individuo omozigote per esso.

Alcuni tipi di selezioni

Selezione Omeogamica
Viene effettuata insistendo sulla rassomiglianza genetica con una maggiore probabilità di ottenere gli stessi geni in un individuo.

Selezione etero gamica
Si basa sulla diversità genetica dei futuri genitori e dal quale si creano dei soggetti ibridi, cioè eterozigoti.

Selezione Somatica
Non è altro che un accoppiamento d’affinità e consiste nel far riprodurre due animali che hanno delle rassomiglianze fisiche più o meno marcate, in modo da accentuarne i caratteri che hanno in comune. In generale si ottiene un aumento di rassomiglianza fra genitori e figli e fra i discendenti di ogni coppia.

Amphiprion Ocellaris varietà “Black”
(qui si può notare come i principi di Mendel col tempo abbiano avuto effetto)

Fonte dell’immagine Wikimedia Commons

Riassumendo possiamo dire che la selezione risulta essere un filtro sul modo dell’accoppiamento che permette di raggiungere quelle caratteristiche somatiche desiderate.

In questi anni in acquariofilia la selezionare delle specie è diventata molto comune , vuoi per raggiungere un certo tipo di livrea come anche solo per rendere una specie più resistente , partendo dall’isolamento di una coppia di cui siamo sicuri che da generazioni mostrano quelle caratteristiche che a noi interessano , li facciamo riprodurre ripetendo questa operazione più di una volta in modo da assicurarsi che fra le varie proli non escano caratteristiche somatiche diverse da quanto desiderato.

In questo modo siamo certi di partire da una popolazione con un corredo somatico e genetico somigliante.

Il passo successivo è quello di prendere gli individui che presentano caratteristiche , colori e forme che ci interessano per riuscire ad accentuarle o modificarle.

Individuata la coppia che ci servirà come partenza dovremo poi separarla in modo da permettere di accoppiarsi.

Il procedimento va rifatto fino ad ottenere la caratteristica fenotipica che vogliamo. Alla fine otterremo degli individui tutti simili con l’esaltazione delle caratteristiche desiderate in partenza.