Quando si dice … “non era destino”
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Probabilmente quel giorno non era destino.
Come succede a tutti quanti il destino a volte ci viene a trovare nel bene e nel male lui è li , pronto , in agguato come un felino che sferra l’agguato e ci prende di soprassalto disorientandoci.
Quella sera di primavera inoltrata come tante sere io e la mia fidanzata stavamo rientrando assieme a tutta la nostra compagnia dopo una bella giornata passata divertendoci.
Ma quel pomeriggio era stato memorabile , un divertimento interrotto dall’inizio alla fine della serata .
è proprio vero che a volte quando meno te l’aspetti succede sempre qualcosa.
Stavamo rientrando con le nostre macchine , io ero davanti , gli altri due miei amici con le loro rispettive ragazze mi seguivano.
Mentre guidavo si discuteva ancora di come ci eravamo divertiti , eravamo proprio una bella compagnia , affiatati e sempre concordi su tutto quello che si decideva di fare , cinema , gite , week end , tutto veniva scelto con l’approvazione di tutti.
Ricordo ancora l’istante , l’attimo in cui tutto sembra arrestarsi , come anche il tempo sembra che non finisca più , mentre invece speri che tutto finisca che tutto si fermi , come in brutto sogno e dirsi ecco finalmente è finito tutto stavo solo sognando.
Di colpo sento la mia macchina volare , quasi come se io e la mia ragazza eravamo ancora sulle giostre , vedavamo la macchina girare in volo , un salto di 6 metri per poi schiantarsi contro lo spigolo di un negozio.
In quel breve frangente di tempo dove tutto sembrava durare un’eternità il cristallo del parabrezza frontale si frantuma ed io mi ritrovo fuori dall’abitacolo dopo un volo di 4 metri.
La prima cosa che faccio quando riesco a ritornare in me è guardare se Lei c’è se è viva , … eccola la vedo , anche lei è uscita illesa sbalzata fuori grazie al cristallo che frantumandosi ci ha aperto la strada alla salvezza.
Passano molti minuti prima che ritorniamo al senso della ragione , tutto intorno a noi sembra confuso , poco chiaro , ci tocchiamo il corpo , assurdo che non abbia nessun graffio o frattura , anche Lei sembra illesa , gli rimarrà solo un piccolo bernoccolo causato dall’aver urtato probabilmente il cristallo nel momento in cui fortunatamente si sbriciolava senza tagliarla.
Ricordo le urla dei miei amici mentre correvano in soccorso dopo aver visto e vissuto da spettatori l’accaduto “….. disgraziato li hai ammazzati , ma come cazzo guidi , non hai visto che il semaforo era rosso , dovevi fermarti !!!” , a quel punto avevamo realizzato il tutto , all’incrocio semaforico , che per ironia della sorte si trovava a pochi metri dalla residenza della mia ragazza , praticamente 10 metri più avanti svoltati a sinistra eravamo giunti a casa.
Un uomo che guidava in ciabatte non si era fermato all’incrocio ed io tranquillo e sereno dopo una bella serata di divertimento stavo attraversando l’incrocio mentre il semaforo era verde.
La botta raccontata dagli amici e testimoni era stata violenta , la macchina distrutta , praticamente prima diventata storta dalla botta violenta sul mio lato conducente e poi volando andava a cozzare contro lo spigolo del negozio dal lato opposto dove sedeva la mia compagna.
Ricordo tutto ancora oggi , come ricordo quell’istante subito dopo l’impatto quando incredulo ed illeso nel guardare l’interno dell’abitacolo vidi ancora dondolante quel souvenir comprato in Marocco l’estate precedente , sembrava che secondo la loro usanza fosse un portafortuna , be da allora credo che davvero quell’oggetto sia un portafortuna ed è il ricordo che conservo ancora.
Vidi la mano di Fatima ancora dondolante , dove tutto sembrava morto , distrutto in quell’abitacolo lei dondolante stava dicendomi ….. “Non era destino!!! .