Sant' Antonio Abate, Novoli e la tradizionale Fòcara

in ita •  7 years ago  (edited)

Salve a tutti ragazzi …

Oggi scrivo di Sant’ Antonio Abate, di Novoli e della Fòcara.

Nella penisola salentina a sud-est dell’ Italia e più precisamente nell’ entroterra della provincia di Lecce, esiste un “minuscolo” paese che si chiama Novoli.

Ogni anno il 16, il 17 e il 18 di Gennaio, Novoli e i suoi abitanti Novolesi festeggiano il Patrono del paese Sant’ Antonio Abate con i “giorni del fuoco” (così li chiamano).

Tre giorni dedicati interamente a festeggiamenti Religiosi, civili e al culto del fuoco.

La data più importante dei tre giorni è certamente il 16, infatti si svolge la tradizionale processione del Santo per le vie del paese, la tanto attesa accensione della Fòcara (ma non chiamatela Focara ), e tutti gli importanti eventi musicali e culturali che si susseguono con nomi di fama internazionale.

Qualcuno di voi si starà chiedendo sicuramente cosa sarà mai la Fòcara … eccovi accontentati!

Se vogliamo capirci al volo essendo pratici ed eloquenti, la Fòcara (d’ora in poi F.) è un semplice (non tanto) falò che arde al centro di una piazza gremita di gente.

Se vogliamo invece donare alla F. ciò che realmente merita, direi che è un’ imponente e gigantesca massa legnosa costruita con molta fatica e saggezza da una macchinosa e industriale manodopera (gratuita) di giovani, giovanissimi e anziani che mettono a disposizione il loro personale e prezioso tempo in onore del Santo e dalla comunità tutta.

L’inizio della costruzione della F. coincide con il periodo della potatura delle vigne, infatti è realizzata depositando un considerevole numero di fascine formate da tralci di vite (in dialetto salentino Sarmente), ovvero scarto della rimonda dei vigneti che da queste parti si coltivano.

I “donatori” di fascine, oltre quei pochi Novolesi rimasti che coltivano un vigneto, sono principalmente comuni limitrofi (Veglie, Salice, Guagnano ) che basano la propria economia locale, appunto, sul vino e sulla coltivazione della vite.

La F. (e non a caso la nomino con la F maiuscola ) è alta +/- 25 metri con un diametro alla base di +/- 20 metri ed è composta da +/- 80.000 fascine come dice il Signor Giuseppe, anche lui Novolese, un anziano che ho conosciuto ieri quando sono andato, come ogni anno, a scattare qualche foto.

Con queste dimensioni è difficile rimanere inosservati, infatti la F. di Novoli è molto conosciuta come il più grande falò di tutta l’ Europa.

Si procede con la costruzione della F. a strati (di solito 3 ) passandosi di mano in mano le fascine che i volontari consegnano al “braccio destro ” che affianca il Magister, in dialetto salentino “lu Mesciu della Fòcara ”, un anziano custode di conoscenze ed esperienza che forma i più giovani, eredi del suo sapere.

IMG_4378.JPG1) Panoramica della Fòcara in costruzione (Foto scattata durante i lavori con un Iphone5)

Per arrivare ai piani alti, man mano che la F. prende altezza, si usano delle massicce scale di legno con tutti i volontari in fila e costretti a rimanere in piedi per ore sui pioli delle scale.

IMG_4376.JPG2) Particolare dei volontari a lavoro. (Foto scattata con un Iphone5)

I volenterosi ragazzi si passano le fascine, in dialetto salentino “leune ” , sollevandole con le proprie braccia sulla testa e passandole al compagno che si trova subito dietro.

fasc.jpg3) "Leune" (Foto scattata con un Iphone5)

Per fare questo tipo di lavoro occorre molta forza, perché credetemi, non è per niente facile rimanere per ore in quella posizione con le gambe in tensione, per non parlare dello sforzo che le braccia devono compiere ad ogni passaggio.

Io personalmente non oso nemmeno immaginare se uno dei volontari necessita, per esempio, dei più comuni bisogni fisiologici dell’ essere dato che chi è in cima trova le uniche e sole “vie d’ accesso ” occupate dai compagni … ma questo è un altro problema.

A lavoro ultimato è antica usanza per i Novolesi, fissare un’ immagine del Santo in cima al falò che indica a tutti il termine dei lavori.

La F. viene poi addobbata da interventi artistici di artisti di un certo spessore e inoltre dei caratteristici fuochi d’ artificio che hanno il compito di stupire con il naso all’ insù le migliaia di persone che vengono da lontano per assistere all’evento.

L’ accensione avviene tramite una miccia.

Man mano che questa brucia, accende i fuochi d’ artificio che incontra sul suo cammino e finisce poi per innescare la combustione di una torcia in cima alla F. che a sua volta, inizia a bruciare le fascine che ardono per 2/3 giorni di seguito.

In dialetto locale, Sant’ Antonio dellu fuecu, è una festa molto sentita e attesa, rappresenta infatti l’ evento invernale più importante e non ci vuole poi tanto a capire (a mio modo di vedere ) che questi riti legati al fuoco, rappresentano la purificazione, la rinascita e l’ allontanamento delle tenebre (inverno ), visto anche che da qui a poco la primavera è alle porte.

Ti invito a guardare nei prossimi giorni un nuovo video sul mio canale YouTube che avrà come introduzione una breve documentazione sulla costruzione della Fòcara con immagini dettagliate e in full HD.

Per accedere al canale puoi cliccare sul link che trovi in alto sull’ immagine di copertina.

Un saluto a tutti ;)

Orontius

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grazie per la condivisione

Grazie a Lei per l' attenzione ;)

Bello!

Grazie di cuore ;)

Beh... complimenti meritatissimi, direi. Sei entrato tra i premiati di Podium! :)

Si vero e non me ne ero nemmeno accorto, mi ha avvisato un' amica.
Cmq i post sono davvero tanti e di buona qualità.
Salire sul podio diventerà sempre più difficile ;)

Grande post, interessante conoscere le tradizioni locali, e documentarle, come hai fatto tu!
Seguo...