Sindrome dell'arto fantasma - terapie.

in ita •  7 years ago  (edited)

In questo articolo parlerò delle differenti terapie che aiutano a lenire i dolori dei pazienti affetti da sindrome dell’arto fantasma.

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Potete andare a rivedere qui la prima parte dove abbiamo dato un primo accenno al sistema somatosensoriale e al talamo ed ampiamente parlato dei sintomi e delle diverse accezioni che hanno analizzato e studiato la sindrome dell'arto fantasma.

Le prime terapie attuate sono quelle che prevedono l'impiego orale di farmaci analgesici per limitare il dolore, come le molecole D che interagiscono con i recettori degli aminoacidi.
In casi più gravi è possibile impiantare sotto pelle una pompa intratecale che aiuta a gestire il farmaco gradualmente e direttamente nella spina dorsale.

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Nel 1993 si fece strada un grande neuroscienziato, Ramachandran, il quale credeva che il cervello non avendo riscontri propriocettivi e visivi provenienti dall'arto fantasma, potesse “abbandonare a sé stesso” l'arto.
Dunque, come il cervello aveva appreso una condizione di paralisi dell'arto, sarebbe stato possibile anche “disimparare” tale condizione.
Ramachandran si poneva come obiettivo primario quello di riuscire ad ingannare il cervello del paziente, voleva fare in modo che l'arto amputato avesse ancora la capacità di muoversi volontariamente.
Supponeva che le sensazioni di dolore che i pazienti provavano potevano in qualche modo essere dimenticate, andando a lavorare sul sistema nervoso.
L'esperimento ideato da questo neuroscienziato consisteva nel posizionamento dell'arto sano in una semplice scatola di legno.
La scatola era divisa a metà da uno specchio, inserendo il braccio all'interno di una fessura si dava l'illusione al paziente di vedere, e sopratutto muovere, entrambi gli arti.
Tale esperimento ebbe notevoli riscontri, l'immagine riflessa che veniva prodotta dall'arto integro riusciva ad alleviare sorprendentemente i dolori ed i fastidi al paziente.

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Ramachandran poté sperimentare per la prima volta la sua geniale idea con un soggetto privo di una parte di braccio.
Il paziente accusava lancinanti dolori e continui crampi.
Durante questo primo esperimento il neuroscienziato comprese da subito i benefici che l'immaginazione mentale aveva nel soggetto, come se si portasse nuovamente in vita l'arto mancante, andando immediatamente ad alleviare i dolori.
Si tratta di pura illusione, il paziente è consapevole di osservare un mero riflesso eppure basta questo a lenire anni di sofferenza.

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Tra le terapie adottate si inserisce anche la crioablazione fredda.
Questo trattamento usa una sonda che, inserita sotto la superficie cutanea, raffredda i fasci di fibra nervosa e interrompere la scarica.
Attraverso delle analisi e questionari, sembra che questa terapia migliori qualitativamente la vita dei pazienti.

Altra tecnica per alleviare i dolori procurati dall'arto fantasma è l'ipnosi.

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Ovviamente stiamo parlando di una psicoterapia dove il paziente deve concedere il totale appoggio.
La collaborazione tra paziente e psicoterapeuta è fondamentale per ottenere buoni risultati.
Un ottimo psicoterapeuta può indurre il paziente in uno stato di semi coscienza, di trance, dove il paziente si convince della guarigione dal dolore applicando delle metodologie differenti.
Mano a mano queste sedute diverranno sempre più contenute finché potrà essere insegnato al paziente ad auto iponitazzarsi.

Fonti:

http://www.stateofmind.it/2016/11/dolore-da-arto-fantasma-trattamento/

http://www.medicitalia.it/blog/terapia-del-dolore/2962-ingannare-cervello-alleviare-dolore.html

http://www.brainmindlife.org/lartofantasmaincorso.htm

Erickson, M. H., & Rossi, Hypnotherapy, an exploratory casebook.

https://www.medicinadeldolore.org/cura/arto-fantasma/

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Sorella hai fatto un articolo d'avanguardia! Bravissima!! :-)

Grazie fratellone 😊

Interessante lo studio, mi fa venir in mente un esperimento/scherzo in cui una persona vedeva il riflesso della propria mano, un'altra persona di scatto prendeva un oggetto appuntito per conficarlo sul dorso della mano. Il cervello per istinto ritraeva la mano anche se questa era in tutta sicurezza.
Un saluto, nicola

Esattamente. Il cervello individua istintivamente il pericolo e invia i segnali per evitarlo.

  ·  7 years ago (edited)

Domandina:
Ma esattamente quel'era l'obiettivo dell'ipnosi?
Perché una utilizzo interessante poteva essere usarla per dare evanescenza all'arto rimasto, permettendogli così di alleviare le sofferenze di quello fantasma, come si fa normalmente, per esempio grattarselo in caso di prurito.

Affascinante la mente umana!

L'ipnosi può essere utilizzata per evocare sensazioni di freddo e quindi alleviare le pene, oppure l'esempio che hai citato tu.
La mente è stupefacente 😁.

Aspettavo la seconda parte.. brava un bell'articolo.
Ha dell'incredibile che una persona perda un'arto, purtroppo spesso per una patologia e continui a provarne la sofferenza al punto da dover tornare in cura. Misteri del corpo umano!

Grazie per aver letto Miti. Sì il cervello umano ha dell'incredibile, ma come riesce a fare cose inimmaginabili pecca anche.