C'era una volta, un bambino molto felice che si chiamava Ulpio, un nome veramente di merda, questo si,bisogna dirlo.
A lui piacevano le albicocche, uhh se gli piacevano. Ogni mattina ai primi raggi del sole che colpivano il suo letto attraverso la finestra, si svegliava e vestendosi frettolosamente, si precipitava sotto al suo albero preferito e guardava in alto per vedere se ci fosse qualche nuova albicocca matura da cogliere. Da suo nonno si era fatto fare una canna di bambù con sopra un attrezzo pensato apposta per cogliere quei frutti che lui riteneva divini.
Ulpio, era un tipo non troppo sveglio , ma se ci pensava molto riusciva a trovare una soluzione per tutto, non si arrendeva mai davanti a un problema.
Questo lo sapevano tutti quelli che lo conoscevano.
A lui non sembrava una cosa così straordinaria, diceva sempre che chiunque si fermasse a riflettere invece di andare avanti testa bassa sarebbe ne stato capace.
Un giorno nel suo paese si verificò una terribile tragedia. Aurina, la sua vicina fece una puzzettina.
Questo di per se poteva sembrare normale, ma lo sarebbe stato se Aurina non fosse stata una patita di Sarde, queste acciughe se le mangiava a bizzeffe. Infatti il nonno di Aurina , mica faceva il contadino come il nonno di Ulpio, il suo era un pescatore, si quelli che mettevano da parte tutto il pesce in conserve.
Alla sua morte il nonno di Aurina, anche lui fece una puzzettina, che durò fino a mattina, che sentì anche la vicina, ma non solo lei poverina.
Insomma Aurina presa dallo sconforto e dalla puzzettina, cominciò da quel giorno a mangiare solo Sarde, che il nonno aveva lasciato stipate in arbanelle giganti, rigorosamente al naturale.
Potete immaginare cosa voglia dire mangiare pesce stagionato ogni giorno.
Insomma poveretta emanava un odore insopportabile, un po come quando uno mangia solo carote e diventa arancione, lei invece puzzava a morte.
Ulpio che era uno che profumava di Albicocche aveva molti amici, che essendo comunque comuni mortali erano veramente stronzi con Aurina e la bistrattavano e la allontanavano in malo modo.
Ulpio sentiva di dover fare qualcosa per quella povera bimba e un giorno, pensa che ti ripensa, gli venne un idea.
Prese tutte le albicocche che riuscì a raccogliere dagli oltre 100 alberi del nonno, le fece cuocere e poi chiese a suo nonno di distillare un concentrato di essenza di albicocca da far bere a Aurina.
Il nonno lo fece e poi il giorno della puzzetta di Aurina che sconvolse non solo la vicina, presero Aurina da una parte e la convinsero a bere l'essenza di Albicocca, li per li non successe niente, poi però... niente nemmeno dopo.
A quel punto Ulpio era sconfortato e decise che se non potevano profumare tutti di Albicocca allora avrebbero puzzato tutti di pesce marcio. Quello funzionava di sicuro ne erano certi.
Organizzarono una battuta gigantesca battuta di pesca e poi passarono un anno a creare le conserve e un altro anno a di attesa che i pesci conservati maturassero, per così dire.
Poi organizzarono una bella sagra e si dettero tutti da fare a tavola per mangiarne più che potevano e cominciare così a puzzare di brutto, ci vollero sei mesi per emanare anche solo un decimo della puzza di Aurina, ma ci riuscirono.
Di fatto da quel giorno tutto il paese mangia sarde e Aurina e di nuovo felice con i suoi amici stronzi e Ulpio.
Il paese in oltre era protetto contro le invasioni barbariche e ogni altra calamità , ristagnando immerso in una cappa di tanfo pestilenziale.
E vissero tutti felici.
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