IL DESTINO DI ALITALIA E' APPESO A UN FILO SOTTILISSIMO

in ita •  7 years ago 

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Quando si parla di Alitalia, si parla della seconda compagnia aerea nazionale per numero di voli.
Purtroppo quando si parla di Alitalia, si parla anche di una s.p.a che non è stata in grado di raggiungere un bilancio positivo dal 2009 ad oggi.
Nel 2015 c'è stato un barlume di speranza quando da oltre 500 milioni, le perdite erano diminuite a 199 milioni.
L'anno successivo, tuttavia, si è risprofondati nel baratro, toccando il picco di 600 milioni di debito.
Tutto ciò ha portato nel 2017 ad effettuare una serie di tagli agli "esuberi" e alla riduzione delle ferie, tramite un pre-accordo tra sindacati e amministrazione, onde evitare il fallimento.
Tale proposta fu poi presentata ai dipendenti e bocciata dopo un referendum.
Di conseguenza Alitalia è entrata in amministrazione straordinaria.
Non potendo attuare questa rifondazione interna della società e venendo meno gli aiuti dei soci, il C.D.A straordinario è stato costretto a mettere in vendita la compagnia.

Purtroppo nemmeno la vendita è una cosa così scontata.
Basti pensare che il debito di Alitalia prima di un prestito da parte dello Stato, era paria a oltre 3 miliardi di euro.
Questo bilancio negativo si è aggravato ulteriormente con un prestito ponte da parte dello Stato italiano di 900 milioni di euro.
Nessun acquirente vuole acquistare una società e di conseguenza gli enormi debiti che si porta con se.

Per il momento ci sono 7 contendenti fondamentali, ma di queste soprattutto 3 sembrano fare sul serio.

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1- Il primo tra tutti è il fondo statunitense Cerberus Capital Management, che tuttavia non ha ancora presentato un'offerta effettiva.
Si parla di 400 milioni, qualora si riuscisse a rifondare da zero Alitalia, una volta acquistata.
2- Lufthansa, che però vorrebbero solo comprare parzialmente la società e soprattutto non è interessata a comprarla allo stato attuale, ma solo dopo una riduzione dei debiti notevole.
Inoltre a complicare l'acquisizione da parte di Lufthansa ci pensa il CDA italiano, che non sembra pienamente convinto del futuro nel medio-lungo termine di Alitalia (soprattutto di come verrà affiancato l'HUB di Fiumicino e della fine che faranno gli scali milanesi).
3- Ryanair, che ha presentato un offerta vincolante per l'acquisto di solo 90 aerei della compagnia e del personale. Offerta simile a quella presentata da EasyJet, che vuole acquistare solo il lotto Aviation.

Infine ricordiamo KLM Airfrance, che si è tirata fuori dall'asta, ma che sembra interessata ancora al destino di Alitalia.

Per ognuna di queste offerte non si è accennato mai accennato ai prezzi, nonostante vi fossero delle voci di circa 300 milioni.

Quello che si sa è che saranno mesi delicati per il futuro di un colosso dei trasporti made in Italy e soprattutto mesi delicati per il numerosissimo personale, che non sa cosa potrebbe accadere da un giorno all'altro.

Non ci resta che aspettare e sperare che venga presentata un'offerta reale e che si superi al "meglio" questo fallimento, sperando in un futuro più roseo per i trasporti italiani, che dopo quest'esperienza ne risentiranno parecchio, almeno di facciata.

Come al solito fatemi sapere cosa ne pensate e come potrebbe evolversi questa situazione scomodissima.

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Ciao - La questione è veramente delicata e posso solo incrociare le dita. Cosa dire!!! Da frequent flyers, vorrei tanto che il servizio Alitlia tornasse ad essere quello di una volta. Ottimo post!

Grazie!
Si io lavorando in una società di spedizione conosco più la parte cargo che passenger però mi dispiace vedere una potenza italiana cadere così male per una cattiva gestione e chissà quanti altri errori...
Incrociamo le dita e speriamo bene

Alla fina chi la comprerà...??!