Benedetta follia - recensione film

in ita •  7 years ago 

Film dolce amaro, il ventiseiesimo di Verdone che racconta la parabola di un uomo lasciato dalla moglie per una donna, grave offesa per un uomo "normale", che rispolvera senza approfittarne alcuni dei suoi personaggi storici (più o meno evidenziati e ricordati) ed anche qualche scena ormai cult del cinema internazionale adattandola alla Roma de noantri (Harry ti presento Sally orgasmo al tavolo del ristorante).
Il film risulta ai miei occhi una delle classiche storie del regista/attore, ambientata nella sua Roma, un po’ burina e un po’ snob. In un intrecciarsi di situazioni ora scandite da comicità ora da una leggera quanto composta tristezza, mette a nudo la fragilità umana nel rapporto di coppia ma anche quella in ambito familiare. Non tanto per i personaggi in sé in cui Verdone è istrinico maestro, quanto per le situazioni a tratti surreali, ma che non si discostano più come un tempo dalla realtà vissuta.
Il tutto è amplificato dalla pseudo modernità che siamo costretti a vivere e a sopportare al giorno d’oggi. L’avvento dei social network che ci rendono però asociali pur sembrando, a primo acchito, le chiavi per risolvere i problemi, per metterci in contatto con altra gente, per condividere.
Qui però la convivenza (sociale) fa spazio alla connivenza (asociale) con l’evidente deperimento della soggettività individuale e l’incapacità di razionalizzare fatti, persone, situazioni, e costringendo l’uomo (e la donna) a inseguire stereotipi, modi di essere/apparire, presunte modernità tecnologiche.
Il primo tempo, a tratti deludente perché pare che non si concretizzi nulla, lascia il posto nel secondo tempo a tutta una serie di sensazioni interiori che scuotono lo spettatore.
Certo la parte d'inizio secondo tempo che descrive l’effetto della pillola che il povero Guglielmo scambia per un analgesico e provoca all’inconsapevole personaggio, allucinazioni, è più simile ad un video di MTv, ma ci può stare. Drogato a sua insaputa, dirà all’infermiera che lo soccorrerà…, un po’ come l’Italia.
Ma il film dopo questa scena vira magistralmente, puntando sui sentimenti e le sensazioni, interiorizzando e dando spazio ai rapporti personali tra i personaggi.
In conclusione il film che potrebbe sembrare la storia semplice di un uomo solo, disilluso e senza più il coraggio di sognare, di avere un progetto di vita, risulta essere invece una piacevole occasione per ritrovare i sentimenti. Quelli veri e sinceri, di amore e di amicizia, verso un partner o verso la famiglia.
Verdone riesce ad essere un maestro, a mio parere, evidenziando il gap intellettivo tra i due tempi e regalandoci piacevoli momenti mixando a dovere le immagini della città eterna e la musica, senza cadere peraltro nell’amarcord.

Note:
Regia di Carlo Verdone
Guglielmo: Carlo Verdone
Luna: Ilenia Pastorelli
Lidia : Lucrezia Lante della Rovere
Ornella: Maria Pia Calzone

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File:Carlo Verdone 2007 cropped.jpg - Wikimedia Commons
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Verdone è uno dei miei preferiti. Ottimo post :)

Che cosa ne pensi del Benvenuti al Sud? Devo guardarlo per l'esame di filmologia moderna. :)

Devo dire mi è piaciuto... anche se poi ho visto il film francese da cui è stato tratto.