Sono passati 25 anni, cioè molti ragazzi oggi hanno solo sentito parlare di lui, forse visto qualche video. Seguivo la diretta quel primo maggio del 94. Odiavo Ayrton, non come uomo o come pilota, come antagonista sportivo. E' che ci aveva sonoramente battuto praticamente per un decennio, lui e la Mclaren Honda.
Quel week-end però era dannatamente strano, lo si percepiva anche di qua del video, confermato successivamente anche da quelli che invece erano li. Non saprei descrivere, era come se ci fosse una sorta di rallentamento del tempo, quasi impercettibile, forse l'aria insolitamente calda di quelle giornata di primavera quando il giorno molto bello, con il cielo terso e luminoso fa a botte con quelli dei giorni precedenti quasi invernali. Forse solo una suggestione, forse no. Certo è che stando ai fatti una concentrazione di incidenti assurdi in quei tre giorni non se ne sono mai più visti. Oltre alla morte di Senna ricordiamo il decesso al sabato di Roland Ratzenberger, e tutta una pletora di incidenti "minori" che hanno persino ferito diverse persone tra il pubblico.
Morio [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons
La cronaca dell'incidente del brasiliano, o per meglio dire la storia, è poi cosa nota. Certo è che gli incroci di situazioni e coincidenze, persino nel suo ventennale, lasciano ancora di stucco. Jules Bianchi nel 2014 venne ad Imola, con giacca e cravatta ufficiale Ferrari (correva per la Marussia), cosa che non sfuggì ai giornalisti e presenti, per commemorare al tamburello la scomparsa del pilota brasiliano. Un segno che presto, forse l'anno dopo, avrebbe potuto indossare la tuta rossa. Qualche mese più tardi toccherà a lui prendere l'amaro testimone di ultimo pilota di Formula 1 a morire in pista o come conseguenza della pista. 20 anni in cui quasi ci si era illusi di aver raggiunto la perfezione, ed invece no. Un contatore del tempo che si è resettato e speriamo non debba mai più arrestarsi.
Gli eventi di quella Imola del 1994 hanno poi determinato la modellazione della Formula 1 moderna. Fu l'ultima stagione con un sacco di team iscritti, furono cambiate molte regole ancora oggi in vigore, fu la fine dei motori liberi e l'inizio dei regolamenti tecnici come oggi li conosciamo. E' per questo che mi incazzo quando sento la gente dire che l'Halo bisogna toglierlo perché è brutto, che snatura la F1, che i piloti non rischiano più. Halo nasce anche da quel 1994, come evoluzione e nemmeno come punto di arrivo.
Di Ayrton rimane, oltre il mito, il dubbio su cosa avrebbe fatto nel futuro. Sicuramente un passaggio in Ferrari, chissà se e quanti titoli mondiali oltre i 3 conquistati. Oggi forse sarebbe un affermato Team Principal, magari proprio in quel di Maranello che uno come lui ne avrebbe bisogno eccome.