Ciao a tutti :) Scusate la mia assenza ma in questi due giorni ho avuto molto da fare e non sono riuscita a scrivervi. Tra l'altro dovrei andare a stirare e preparare le valige perché domani parto per l'Italia, vado a trovare la mia famiglia e a trascorrere lì il mio compleanno che è il 6 novembre, aiuto... sono già 24 ragazziiiii. Come passa in fretta il tempo, che tristezza.
Come in ogni mio blog, affronto con voi argomenti che per me sono importanti e che, in un modo o nell'altro hanno influenzato il mio percorso di vita.
Devo dire che i documentari che guardo spesso mi aprono gli occhi su problematiche sconosciute o, comunque, di cui conoscevo l'esistenza ma che non ho mai approfondito.
L'argomento che voglio trattare con voi oggi riguarda la vita di tutti noi.
Si è sentito molto parlare, e si sente tutt'oggi, di Fast-food e tutti sappiamo a cosa mi riferisco; non so se però avete mai sentito parlare di Fast-fashion.
Cos'è il Fast-fashion?
Come dice la parola stessa, si tratta di qualcosa che riguarda la velocità, in questo caso si parla di velocità nel campo della moda e dell'abbigliamento.
Tempo fa ho guardato un documentario interessantissimo che tratta di questa tematica dal titolo "The true cost".
Vi siete mai chiesti come, certe catene di abbigliamento, soprattutto le più famose, riescano ad avere dei prezzi così stracciati? Ci pensate ogni tanto quando andate in uno di questi e fate i vostri acquisti?
Cosa c' è dietro a questi cartellini con stampato sopra un prezzo così basso da schiacciare tutti gli altri negozi che non riescono ad avere gli stessi prezzi e, dunque, rischiano di vendere sempre meno per poi chiudere?
Sicuramente vi sarete accorti che, quasi nessuno dei vestiti che scegliete di comprare, riportano una provenienza locale; sulla stragrande maggioranza di etichette viene apposta una di queste scritte: "Made in China", "Made in Bangladesh", "Made in India", ecc..
Per parlare di questo argomento, si deve partire prima da quella che è la "Fashion Industry" ovvero l' "Industria della Moda".
Come tutti ben sappiamo, con il passare degli anni, così come è avanzata la tecnologia e molte cose sono cambiate, è cambiato anche il modo di vestirsi di ognuno di noi, è cambiata la moda.
L'industria della moda è cambiata totalmente da quella che era molto tempo fa. Oggi infatti si muove solo verso grossi interessi economici. Stiamo parlando di una industria che fa girare 3 triliardi l'anno.
Quante volte all'anno dovremmo cambiarci e dunque cambiare il guardaroba? In teoria quattro giusto? Ci sono infatti quattro stagioni: primavera, estate, autunno, inverno.
L'industria della moda però, invece di cambiare collezione in base alle stagioni, la cambia così tante volte che, è come se ci fossero ben 52 stagioni: ogni settimana c'è qualcosa di nuovo e di diverso.
Come nel documentario vengono tranquillamente spiattellati i nomi delle grandi aziende che fanno questo, ve li posso riportare qui, senza veli: H&M, Zara, Primark, Forever21, Topshop, GAP, Mango, ecc..
Tutte queste catene di abbigliamento, hanno fatto scendere il prezzo dell'abbigliamento drasticamente e hanno dunque cambiato anche il modo di produzione di quest'ultimo.
Essendo dei negozi che hanno prezzi molto bassi, si fanno una concorrenza spietata a vicenda e, per poter avere prezzi sempre più bassi, producono i loro beni in zone del mondo dove la manodopera costa davvero pochissimo.
Come si vede dal documentario, il proprietario di una fabbrica ci spiega come queste grosse aziende si rivolgono a lui: dicono che devono avere il prodotto ad un prezzo più basso perché gli altri negozi concorrenti hanno abbassato i prezzi. Siccome che in questi paesi, una delle pochi fonti di guadagno sono appunto lavorare per queste grosse multinazionali, non devono far altro che accettare, si sentono costrette ad accettare.
Accettando, ovviamente, si trovano a tagliare molti dei loro costi, per esempio quello che riguarda la sicurezza.
Un giorno è successo infatti, a Dhaka (Bangladesh), che un edificio dove ci si occupava della produzione di abbigliamento, è collassato causando la morte di ben 70 persone.
Persone che guadagnano una media di $2 al giorno!Persone che per l'85% sono donne e che sono state dichiarate le meno pagate al mondo nel settore dell'abbigliamento.
Questo è solo uno dei tantissimi incidenti che accadono in questi paesi.
L'industria della moda, oltre ad avere un grosso impatto sulla vita di queste persone, ha un grosso impatto anche su un altro grossissimo aspetto: le piantagioni di cotone.
Una delle più grosse piantagioni di cotone al mondo si trova in Texas e, l'80% di questo cotone oggi è GMO, geneticamente modificato. Tutto questo è stato causato per l'aumento del quantitativo di abbigliamento richiesto dal mercato.
Questo sistema viene adottato anche nei paesi del terzo mondo di cui parlavamo poco sopra.
Vengono utilizzati dei pesticidi che portano a far ammalare le persone che abitano vicino alle piantagioni di cotone di cancro. Moltissimi bambini subiscono ritardi mentali ed handicap fisici, fino ad arrivare alla morte.
Quello che spaventa è che le aziende che producono cotone GMO, producono i pesticidi e producono le medicine per curare i danni di questi ultimi sulle popolazioni (tenetevi forte) sono le STESSE.
PUBBLICITA' = PROPAGANDA
Parlando di industria della monda, non possiamo non fare riferimento alla pubblicità che viene considerata come una vera e propria propaganda.
Ogni giorno veniamo bombardati da messaggi pubblicitari di ogni genere che ci fanno credere che possedere sempre più cose, oggetti, ci porta ad essere più felici ed accettati dagli altri.
Basta pensare ogni volta che vediamo un spot pubblicitario l'associazione che viene fatta tra come sta una persona prima di avere o provare un determinato prodotto (triste) a come sta dopo averlo provato o posseduto (felice ed accettata dagli altri).
INFLUENCER
Ma che cazzo di lavoro è? Scusate la parolaccia ma qui ci sta tutta.
Ma quanti video su YOUTUBE ci sono di ragazzine che fanno vedere quante cose comprano di continuo? Quante persone "famose", vip, ci sono su molti social network che, di continuo, fanno vedere quello che indossano, influenzando l'acquisto a tutti i loro followers?
Perché non ci sono influencer che cercano di far passare messaggi positivi invece che spingere le persone a spendere tutti i loro soldi?
OGGI COMPRIAMO PIÙ DEL 400% RISPETTO A DUE DECENNI FA.
...e dove vanno a finire tutti i vestiti che buttiamo???
Ogni anno in America vengono buttate 11 milioni di tonnellate di tessuti di cui la maggior parte non biodegradabili. Questo vuol dire che vengono ammassati in luoghi dove possono resistere fino a 200 anni mentre rilasciano gas pericolosi nell'aria e nelle acque che contaminano tutte le zone rendendo la vita di chi vi abita vicino impossibile.
E non solo, tutto questo danneggia il nostro ecosistema e ricade dunque su di noi.
CONCLUSIONI
Beh, potrei aggiungere moltissime cose riguardo questo argomento ma non finirei più di scrivere.
Cosa ne pensate voi del FAST-FASHION? Si possono ancora cambiare le cose?
Un consiglio... non cercate la felicità negli oggetti, non pensate che con l'ultimo vestito alla moda potete essere più belli, non fatevi fregare dai messaggi pubblicitari. La felicità si trova in altro... e la bellezza anche.