Insegnanti consapevoli: futuro o declinio.

in ita •  6 years ago  (edited)

Immagine CC0 Creative Commons da pixabay

E' da molto tempo che non scrivo su Steemit e vorrei riprendere il giro con un argomento che mi sta particolarmente a cuore ovvero la programmazione insegnata nelle scuole ai ragazzi.

Prendo spunto da una situazione, seppur banale, nella quale mi sono trovato alcuni giorni fa durante un viaggio in treno per poi fare alcune considerazioni personali.
Il mio vicino di sedile aveva deciso di rendere tutta la carrozza una sorta di platea involontaria e, sbraitando al telefono con un interlocutore invisibile, sfoggiava un tono degno di un tenore.
Non ho potuto evitare di ascoltare alcune frasi del suo discorso dalle quali si poteva intuire che probabilmente era un insegnante di informatica e che parlava con un conoscente o un amico dei “suoi ragazzi” che preferivano Android perché permette loro di compilare programmini che possono inviarsi via posta elettronica.

Ho subito pensato ad un mio vecchio post intitolato Guerre di Religione: la tua libertà finisce dove inizia la mia dove condannavo chi fa confronti tra tecnologie concorrenti basandosi su cose che non conosce ma in questa occasione voglio fare ulteriori considerazioni.

Prima di tutto un insegnante non dovrebbe accontentarsi di osservare cosa fanno i "suoi ragazzi" ma dovrebbe accompagnarli nel percorso.

Non so quali linguaggi si insegnino oggi nelle scuole superiori ma penso che un insegnante che vede dei ragazzi volenterosi dovrebbe spingersi oltre al programma istituzionale. Magari potrebbe insegnar loro come fare a pubblicare un software sullo store oppure come fare a modificare e migliorare software già esistente.

Immagine CC0 Creative Commons da pixabay

Mi è subito balzato in mente l’ottimo e potente Editorial, un editor di testo per iOS con il quale scrivo alcuni dei miei articoli in MarkDown e, tra le funzioni più importanti, può annoverare un interprete Python al suo interno con il quale si possono scrivere programmi in autonomia che possono aiutare ad automatizzare alcune operazioni anche su dispositivi mobili. Lo stesso F. Viticci ci ha scritto un libro.

Oppure un ottimo esperimento come CodeCombat dove i soldati sono rappresentati da programmi JavaScript che vengono modificati dagli utenti in tempo reale ed hanno lo scopo di alimentare una battaglia tra umani ed ogre mettendo sotto pressione i programmatori ed insegnando l’arte della programmazione.

Ecco, un insegnante potrebbe creare dei laboratori di Editorial o delle sessioni con CodeCombat magari di pomeriggio, magari per quei ragazzi che hanno voglia di fare di più.

Certo, probabilmente non sarebbe supportato dallo Stato, sicuramente non sarebbe pagato in denaro dal MEF, probabilmente dovrebbe studiare e metterci passione nel proprio lavoro ma altrettanto sicuramente potrebbe gratificare se stesso e i “suoi ragazzi” seguendoli in un percorso che li porterà lontano e che potrebbe arricchire anche solo uno di loro ma soprattutto il Paese Italia.
Questo articolo non vuole essere una critica verso gli insegnanti che sono una categoria piuttosto bistrattata bensì delle riflessioni su quanto sia importante investire sul futuro delle nuove leve, sulla loro formazione e sulla crescita personale.

E voi cosa ne pensate? Ci sono insegnanti tra coloro che leggeranno questo articolo? O genitori che vorrebbero qualcosa di simile per i propri figli?

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