ITA / ENG CAPITOLO PRIMO DE "IL NARCISO IMPENITENTE-parte 46

in ita •  7 years ago 

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(http://www.istitutocomprensivoest1.it/istituto/)

ITA

Essi si augurano ulteriori incontri anche per soli genitori per eventuali iniziative di sicuro rilievo perché atte a migliorare l'efficienza dell'istituto che già si propone come scuola dell'eccellenza. L'indomani Francesca inizia la giornata come tutte le altre volte rispondendo alle circolari ministeriali. Mentre scrive, il suo sguardo spesso si ferma al finestrone che le sta di fronte e che non lascia riflettere nell'ambiente i raggi del sole ma lo avvolge di un grigiore non ben definito perché, alternativamente plumbeo o striato. Tutto sembra di colore grigio: le rocce sul terreno, le nubi e l'orizzonte. Si distaccano solo i prati di un verde opaco e gli alberi, quasi neri. Il grigio marmoreo è attraversato da lampi senza tuoni. Anche il vento sforzza le finestre e una momentanea pioggia insistente sembra disposta a bucare i vetri circostanti. Dopo un poco, però, cessa e Francesca si alza dal tavolo perché sente le gambe addormentate. Si avvicina alla finestra da dove, scostando i tendaggi,vede bene che effettivamente il cielo piovoso è gravido di nubi che si vanno intensificando, pur lasciando trasparire qualche raggio di sole pallido e scolorito che sfugge all'abbraccio intrecciato di cirri in movimento. L'esercizio deambulatorio per la stanza attiva la funzionalità dei suoi arti inferiori che subito diventano efficienti come prima quando le consentivano di camminare cosi' speditamente da far dire alla figlia:"mia madre ha le ruote sotto i piedi".Ha ancora davanti agli occhi le figure dei tre genitori venuti a conferire con lei il giorno prima e quelle dei loro tre figli contestatori, spesso coartati ad impegnarsi oltre il dovuto in discipline poco accattivanti per la didattica assai discutibile di alcuni docenti, in numero assai sparuto.Questi ultimi, è convinta Francesca non sono riusciti a far scattare nei loro studenti un impegno serio per un apprendimento efficace, consacrandoli alla riottosità o addirittura ad accarezzare l'idea di abbandonare gli studi.Pensa, a tal proposito, di dover convocare il collegio dei docenti, massimo organo pragmatico, per provvedere al recupero degli alunni in difficoltà e per ricordare agli insegnanti che la loro è una missione in cui devono osservare compiti istituzionali perché la valutazione dei profitti scaturisce dalla bontà del lavoro fatto insieme, dalla capacità di vivere in sintonia il momento dell'apprendimento che arricchisce la professionalità dei docenti, spazzando via ogni saccenteria, ogni pretesa dottrinale. Si porta poi fuori dalla scuola, in uno spazio all'aperto e da li' le giungono voci argentine e spesso concitate degli alunni che rientrano dalla ricreazione. Ora sente anche il ritmo frenetico ma incessante del frinire delle cicale, ma non le vede perché si mimetizzano diventando un tutt'uno con l'erbario ormai mezzo bruciato da un'afa dovuta a un venticello di scirocco. Osserva il volo delle farfalle variopinte che annodano movimenti silenziosi e impalpabili. Quest'angolo di vita la porta ad un'altra città, lontana e calda e le fa passare in rassegna i suoi anni di studio passati in collegio, le sue aspirazioni, l'esordio della sua carriera mai interrotta, iniziata con i libri e finita con gli stessi. Le sue sollecitazioni l'avevano sempre sacrificata ad un pedante lavoro di approfondimento, stigmatizzandole addosso un "habitus" che ha sempre indossato e al quale si è sempre dedicata incondizionatamente per portarlo con intelligenza e dedizione alla perfezione. Allo studio serio e cosciente era stata già iniziata frequentando il liceo classico. Negli anni cinquanta, questo tipo di scuola viveva ancora il suo periodo d'oro: rendeva l'uomo signore nei modi e professionista eccellente nel lavoro che avrebbe intrapreso nel futuro. Il suo collegio, testimone del suo impegno, ora non esiste più come tale, è adibito a casa per anziani. Era un edificio di tutto rispetto non solo per i suoi splendidi locali, esposti al sole e con larghe finestre che lo lasciavano attraversare fin negli angoli più lontani e più interni, ma soprattutto per gli enormi cortili simili a parchi con piante anche esotiche, affidate alle abili mani di un giardiniere.Il tutto gestito da suore vigili e attente, igienicamente irreprensibili. Vantava docenti validi perché preparati e ligi ai loro doveri di insegnanti. Vigeva una rigida disciplina militare fatta di diritti e doveri. Alle cinque del mattino squillava la sveglia ed aveva inizio la giornata. Fino alle sette ognuno provvedeva a lavarsi, vestirsi , rifare il letto e trovarsi in chiesa per assistere alla messa. Poi si faceva colazione e infine, si entrava in aula per l'inizio delle lezioni. I ritardi e le inadempienze in genere, venivano sufficientemente penalizzate e segnate con uno sconveniente voto di condotta. Al termine delle lezioni c'era la cerimonia del pranzo durante il quale qualcuno, a turno, illustrava pagine del "galateo" o altre norme, riguardanti il vivere civile, da tenere sempre presente. Dopo il pranzo, una mezz'ora veniva dedicata alla passeggiata in giardino prima di entrare in studio fino alle ore venti, ora di cena, che si svolgeva con le stesse modalità del pranzo. Cambiava il contenuto delle letture che avevano come oggetto la Bibbia e la vita di Cristo e dei santi. Dopo una nutrita ricreazione si entrava in dormitorio. Tutte le materie, umanistiche e scientifiche, venivano impartite con somma perizia. La figura che Francesca prediligeva, perché unica, era quella di un grande grecista, don Matteo, gesuita carico di genio, di cultura e di esperienza. Impartiva lingua e letteratura greca e latina. Non usava mai il testo, aveva tutto nel cervello e una memoria mirandolesca. Recitava i classici prima senza costrutto, poi metricamente e, infine traduceva in italiano e segnalava regole grammaticali e sintattiche. Poi si soffermava su stilistica e su note critiche e mitiche.

ENG

They wish further meetings, even for parents only, for possible initiatives of great importance because they are designed to improve the efficiency of the institute which is already proposed as a school of excellence. The next day Francesca starts the day like all the other times answering the ministerial circulars. As she writes, her gaze often stops at the window in front of her and does not let the sun's rays reflect in the environment, but envelops it with an undefined grayness, alternately leaden or streaked. Everything looks gray: the rocks on the ground, the clouds and the horizon. Only the meadows of an opaque green and the trees, almost black, are detached. The marble gray is crossed by lightning without thunder. Even the wind breaks through the windows and a momentary insistent rain seems ready to pierce the surrounding windows. After a while, however, ceases and Francesca gets up from the table because she feels her legs asleep. He approaches the window from where, moving the curtains aside, he realizes that indeed the rainy sky is full of clouds that are intensifying, while allowing some pale and faded ray of sunlight to escape, which escapes the interwoven embrace of moving cirrus clouds. The ambulatory exercise for the room activates the functionality of her lower limbs which immediately become as efficient as before when they allowed her to walk so swiftly that her daughter was told: "my mother has the wheels under her feet". She is still in front of her eyes the figures of the three parents who came to confer with her the day before and those of their three contesting sons, often coerced to commit themselves beyond the due in disciplines not very appealing for the very questionable teaching of some teachers, very few. convinced Francesca have failed to trigger in their students a serious commitment to effective learning, consecrating them to the riotiness or even to caress the idea of ​​abandoning the studies. In this regard, he thinks he has to convoke the college of teachers, maximum organ pragmatic, to provide for the recovery of pupils in difficulty and to remind teachers that theirs is a mission in which they ervare institutional tasks because the evaluation of profits stems from the goodness of the work done together, from the ability to live in harmony the moment of learning that enriches the professionalism of teachers, sweeping away all saccenteria, every doctrinal claim. He then goes outside the school, in an open space, and from there he hears Argentinean and often excited voices from the pupils returning from recreation. Now she also feels the frenetic but incessant rhythm of the chirping of cicadas, but she does not see them because they camouflage themselves becoming one with the herbarium now half burned by an afa due to a breeze of sirocco. Watch the flight of colorful butterflies knotting silent and impalpable movements. This corner of life leads her to another city, far and warm, and he reviews her years of study spent in college, her aspirations, the debut of her career never interrupted, started with books and finished with the same. Her solicitations had always sacrificed her to a pedantic work of deepening, stigmatizing on her a "habitus" that she always wore and to which she has always dedicated unconditionally to bring it with intelligence and dedication to perfection. At serious and conscious study, she had already started attending classical high school. In the fifties, this type of school still lived its golden age: it made the man lord in the ways and excellent professional in the work he would undertake in the future. His college, witness of his commitment, now no longer exists as such, is used as a home for the elderly. It was a respectable building not only for its beautiful rooms, exposed to the sun and with large windows that let it cross even in the farthest and most internal corners, but especially for the huge courtyards similar to parks with exotic plants, entrusted to skilled hands of a gardener. All run by nuns alert and attentive, hygienically irreproachable. He had valid teachers because they were prepared and committed to their duties as teachers. There was a strict military discipline based on rights and duties. At five o'clock in the morning the alarm clock rang and the day began. Until seven o'clock everyone was to wash, get dressed, make the bed and be in church to attend mass. Then we had breakfast and finally we entered the classroom for the beginning of the lessons. The delays and defaults in general, were sufficiently penalized and marked with an improper vote of conduct. At the end of the lessons there was the lunch ceremony during which someone, in turn, illustrated pages of the "etiquette" or other rules, concerning the civil life, to keep in mind. After lunch, a half hour was devoted to walk in the garden before entering the study until twenty, dinner time, which took place in the same way. Changing the content of the readings that had as its object the Bible and the life of Christ and the Saints. After an extensive recreation you entered the dorm. All subjects, humanistic and scientific, were given with great skill. The figure that Francesca was unique because it was that of a great Greek scholar, don Matteo, Jesuit load of genius, culture and experience. Gave the Greek and Latin language and literature. He never used the text, not had it all in the brain and memory mirandolesca. Read the classics before fruitlessly, then metrically and finally translated into Italian and stated rules of grammar and syntax. Then dwelt on stylistic and critical notes and mythical.

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  ·  7 years ago Reveal Comment

thank you;)