(https://it.wikipedia.org/wiki/Giustizia_(divinit%C3%A0)
ITA
Greta sembra accarezzare fantomatici ricordi quando se ne sta in poltrona con l'indice introdotto a mò di segnale tra le pagine di un saggio che sta esaminando. È passata circa un'ora da quando Irene se n'è andata, da quando ha comunicato di avere incontrato Beba e Tony e di avere saputo cosa pensavano i paesani nei confronti della coppia dopo la sentenza di condanna. Ora, in assoluto silenzio si concede l'energia compensatrice ed idonea a trasferirle davanti agli occhi una serie di immagini che eludono qualsiasi sgradevolezza, che segnano la fine di tutte le preoccupazioni e l'inizio garantito di un futuro contrassegnato dalla serenità. In verità i suoi occhi non si occupano della lettura e, ora, il libro le è scivolato dalle mani mentre lei è persa nei sintomi di una guarigione totale che, finalmente, potrà consegnarle il suo spirito sereno e un volto dove incomincia ad aleggiare un sorriso di compiacimento. È un miracolo sconvolgente:dove prima la figura della giovane donna appariva spenta, imbarazzata, ora sprizza felicità e cordialità perché nella sua vita pubblica e privata è tornata, con incredibile velocità, la normalità. Francesca interrompe quelle sue meditazioni e le chiede: "cosa stai pensando?", "solo ai protagonisti del libro che sto leggendo e che sono tanti" risponde; e proseguendo:"le loro vicende evidenziano quanto si sia spesso ingiusta la giustizia;quanto sia vivo il disagio della gente che incontra delinquenti in libertà per scadenza dei termini". "Medito dunque su quei processi trascinati fino alla prescrizione e penso anche al complesso di attività svolte dagli organi giurisdizionali nel mio recente processo. Mi sembra di avere davanti agli occhi una sequenza di fotografie che mostrano personaggi dallo sguardo ora duro, ora benevolo, ora spaventosamente carico di odio, ora semplicemente canzonatorio e beffardo. Sono dei quadri sempre tormentosi che trasmettono angoscia e che dovresti, risponde Francesca, cancellare dalla tua memoria". "Le mie, continua Greta, non sono immagini indelebili, sono di quelle che non lasciano tracce ad eccezione di una in particolare, quella del giudice, assai carismatica che non mi stancherò mai di ammirare. Quell'uomo, fuori dal comune, dall'eloquio intelligente e dalla obiettiva capacità di scavare nelle peculiarità individuali degli inquisiti, quel magistrale suo computo di ogni dettaglio, di ogni sottigliezza al fine di farsi una panoramica completa, sicura ed esaustiva del reato, non è un personaggio che si incontra tutti i giorni. Esso resterà sempre scolpito a caratteri di fuoco nella mia mente". Anche Francesca aveva avuto la stessa impressione e si era detta che la società avrebbe impellente bisogno di individui come lui, per rivoluzionare il tutto e garantire l'equità a quegli sfortunati che, spesso da vittime diventano carnefici. E Greta ancora : "quando penso a lui mi viene in mente quel direttore d'orchestra, ascoltato in occasione del "maggio fiorentino" quando, al solo apparire della sua persona, tutti gli orchestrali si animavano e prendevano contatto con i loro strumenti. Essi non deludevano il maestro perché, guidati da lui con strumenti differenti, contribuivano a diffondere la perfetta melodia dei grandi melodrammi del passato. Allo stesso modo gli altri magistrati presenti al processo, che operavano con lui, guidati dall'abilità di questo maestro del diritto osservavano i loro compiti istituzionali nel miglior modo possibile. Spesso la dissonanza dei toni tra inquirenti ed inquisiti scatenava le ire di Tony ma l'immediato intervento del giudice, lo induceva a miti consigli facendogli abbandonare il suo agire sconsiderato. L'apertura del processo e il suo svolgimento, con l'alternarsi delle sensazioni,portava le due donne ad una serie di riflessioni perché le percezioni, anche se ritenute favorevoli per Greta, costituivano qualcosa di occulto, e quindi una rinnovata sofferenza spirituale che apportava profonda amarezza e affollava l'animo di imminenti terrori. Il travaglio di pensiero, in Greta, a volte era cosi' devastante da annullare in lei la consapevolezza dell'indiscussa capacità di quei giudici che da persone illuminate, avrebbero trovato il modo da rendere inoffensivo il narcisismo impenitente di Tony. Greta afferma: "quei sei anni che è durato il processo sono stati i più difficili e misteriosi della mia vita. Mi hanno maturato ulteriormente, mi hanno fatto conoscere ciò di cui sono capaci i miei simili. Adesso che tutto è risolto, continuo a farmi delle domande. Perché le giovani vittime di violenza, che sono numerosissime, non hanno il coraggio di denunciare i loro aggressori? Perché solo un numero sparutissimo crede come me nella giustizia?. Devo pensare che sono tutte schiavi di minacce e soprusi?. Forse non vogliono esporsi al giudizio impietoso della società dice Francesca, che, invariabilmente attribuisce la colpa alle donne le quali, anche se picchiate,disprezzate, sfruttate al di là di ogni limite, accettano per abitudine la sudditanza del maschio". Leggendo i quotidiani ci si imbatte sempre nella cronaca nera che ci mostra una società dalla civiltà in agonia dove gli uomini agiscono da cavernicoli determinando un deserto di umanità dove la barbara virilità primitiva vi regna sovrana, spenta ad ogni richiamo urbano". "Manca una seria letteratura che indichi itinerari migliorativi, atti a garantire incolumità fisiche e psichiche; ad assicurare fermamente gli uomini che hanno bisogno di cure speciali, per permettere loro, guarendo, di stare degnamente in mezzo ai propri simili. E Greta: " la giustizia italiana è assai costosa e i suoi frutti non copiosi. Nessuno aspira ad averla efficiente ed efficace; nessuno rispetta le leggi esistenti, neanche chi le propone. La pena, rappresenta a volte, il frutto del capriccio del legislatore perché non proporzionata all'entità del crimine. Spesso viene anzi cancellata con espedienti che, a momento opportuno, mettono in libertà delinquenti faticosamente acciuffati e messi dentro". Greta è certa di non scordare mai il giudice del dibattimento che ha saputo portare avanti il suo lavoro e quello del suo gruppo.Attribuisce alla fortuna il fatto di averlo avuto assegnato al suo processo.
ENG
Greta seems to caress imaginary memories when she is in an armchair with the index introduced as a signal between the pages of an essay that is examining. It's been about an hour since Irene left, since she announced that she met Beba and Tony and knew what the villagers thought of the couple after the sentence. Now, in absolute silence, the compensating energy is granted and suitable to transfer before the eyes a series of images that evade any unpleasantness, which mark the end of all worries and the guaranteed beginning of a future marked by serenity. In truth his eyes do not take care of the reading and, now, the book has slipped from her hands while she is lost in the symptoms of a total recovery that, finally, will deliver her serene spirit and a face where a smile begins to hover of complacency. It is a shocking miracle: where before the figure of the young woman appeared dead, embarrassed, now it spurs happiness and cordiality because in its public and private life the normality has returned with incredible speed. Francesca interrupts her meditations and asks her: "What are you thinking?", "Only the protagonists of the book that I'm reading and that are many" answers; and continuing: "their stories show how often justice is unjust, how alive the uneasiness of people who meet offenders in freedom by expiry of terms". "I therefore meditate on those processes dragged to prescription and I also think of the complex of activities carried out by the courts in my recent trial." I seem to have before my eyes a sequence of photographs that show characters now hard, now benevolent, now frighteningly full of hatred, now simply mocking and mocking, they are always tormenting paintings that transmit anguish and that you should, Francesca replies, erase from your memory ". "Mine, continues Greta, are not indelible images, they are of those that leave no traces except for one in particular, that of the judge, very charismatic that I will never get tired of admiring.This man, out of the ordinary, from intelligent eloquence and the objective ability to delve into the individual peculiarities of the investigated, that masterful calculation of every detail, of every subtlety in order to make a complete, safe and exhaustive overview of the crime, is not a character that meets every day.
It will always remain engraved in characters of fire in my mind. "Francesca had also had the same impression and had said that society would have urgent need of individuals like him, to revolutionize everything and guarantee equity to those unfortunates who, often from victims they become executioners. "And Greta again:" when I think of him I am reminded of that conductor, heard on the occasion of the "Florentine May" when, at the appearance of his person, all the orchestras came to life and made contact with their tools. They did not disappoint the teacher because, guided by him with different instruments, they contributed to spread the perfect melody of the great melodies of the past. In the same way the other magistrates present at the trial, who were working with him, guided by the skill of this master of law, observed their institutional tasks in the best possible way. Often the dissonance of the tones between investigators and inquisitors triggered Tony's wrath but the immediate intervention of the judge, led him to mild advice making him abandon his reckless actions. The opening of the process and its development, with the alternation of sensations, led the two women to a series of reflections because the perceptions, even if considered favorable for Greta, constituted something occult, and therefore a renewed spiritual suffering that brought deep bitterness and crowded the soul of imminent terrors. The labor of thought, in Greta, was sometimes so devastating that it canceled her awareness of the unquestioned ability of those judges who, by enlightened people, would find a way to make Tony's impenitent narcissism harmless. Greta says: "those six years that lasted the trial were the most difficult and mysterious of my life, they have matured me further, they made me know what my fellow men are capable of. Now that everything is resolved, I continue to make myself Why do the young victims of violence, who are very numerous, do not have the courage to denounce their attackers, because only a very few people believe in justice? "I have to think that they are all slaves of threats and abuses. they want to expose themselves to the merciless judgment of the company says Francesca, who invariably blames the women who, even if beaten, despised, exploited beyond all limits, accept by habit the subjection of the male ". Reading the newspapers we always come across the black news that shows us a society from civilization in agony where men act as cavemen leading to a desert of humanity where the barbarous primitive virility reigns supreme, turned off at every urban appeal. "" There is a serious literature that indicates improvement routes, designed to guarantee physical and mental safety; to firmly assure men who need special care, to enable them, by healing, to be worthily in the midst of their fellow men. And Greta: "Italian justice is very expensive and its fruits are not copious: nobody aspires to have it efficient and effective, no one respects the existing laws, not even those who propose them.The penalty, sometimes represents the fruit of the whim of the legislator because proportionate to the extent of the crime, it is often canceled with expedients that, at the right moment, free ridiculous criminals who are caught up and put inside ". Greta is sure she never forgets the trial judge who has been able to carry out her work and that of her group. She attributes to luck the fact that she had assigned it to her trial.