La storia di un omino medio - Ingegneria Gestionale

in ita •  7 years ago 

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La storia di un omino medio - Capitolo I

Ne "La storia di un omino medio" l'università non può che prendersi il primo vero capitolo.

Devi sapere, caro lettore, che finito il Liceo chi ti parla aveva 0 idee sul proprio futuro se non una vaga passione per il design navale. Scartata l'ipotesi di poter intraprendere un percorso di studi in quella direzione (viste le scarsissime opportunità offerte da Architettura e le ancora più nebulose opportunità offerte da varie scuole di design italiane) la scelta della facoltà si può dire che l'abbia fatta mia sorella per me.

"Hey perchè non fai ingegneria gestionale? Va di moda e la potresti fare vicino casa".

Io, che di cose chiare in testa ne avevo proprio poche, dissi di si e dopo una rapida sbirciata alla sede della facoltà (lo scantinato di un istituto industriale) decisi che nel mio futuro ci sarebbe stata Ingegneria Gestionale in quel di Foggia. Sede distaccata del Politecnico di Bari.

L'estate post-maturità passò in fretta e subito dopo ferragosto mi ritrovai con il mio bel manuale di test Hoepli per Ingegneria e, ai tempi si, tanta voglia di dimostrare al mondo di essere all'altezza.

Il risultato di quel test fu impressionante. Sesto miglior punteggio su circa 100 presenti. 0 debiti ed un vantaggio competitivo nei confronti dei miei colleghi non indifferente, ossia la possibilità di affrontare il primo anno in libertà senza dover dare ulteriori esami di riparazione prima della sosta natalizia.

Di quel primo anno di vagabondaggio ricordo alcuni aspetti. Uno su tutti fu quello legato alle "costrizioni" dei miei colleghi.

Foggia è una sede distaccata, come già detto, che serve per rendere accessibile Ingegneria a tutti gli studenti della provincia che non possono per motivi logistici o economici trasferirsi a Bari.

Un Sabato di Dicembre era previsto il primo esame dell'anno. Inglese. Idoneità da 3 CFU.

Stipati come migranti in un'aula minuscola, affrontammo la prova in circa 80. Orario presunto di inizio esame: 14. Ma per via di problemi vari ed eventuali, la prova non iniziò prima delle 15.30.

Pochi minuti dopo lo start, un blocco di ragazzi si alzò, consegnando l'elaborato alla professoressa e chiarendo che si trattava di ritiro e non di consegna per fine compito. Nello stupore generale, la prof chiese il motivo di questo ritiro in blocco.

Dopo diversi secondi di imbarazzo, uno dei ragazzi trovò il coraggio di dire "Prof. dobbiamo andare via, altrimenti l'ultimo pullman per il paese parte e non possiamo tornare a casa".

Difronte a questa risposta sull'aula calò un silenzio strano. Pregno di dispiacere e disagio.

Nessuno di noi si illudeva che quella sede potesse essere un luogo di università degno della home page di Almalaurea. Nessuno di noi, allo stesso tempo, aveva mai pensato al fatto che una sede distaccata può vivere o morire in base agli orari degli ultimi pullman per "il paese".

Al termine del primo anno, con un bottino di 3 esami, decisi che quello non era il posto giusto dove restare. Affrontai i miei, parlai della possibilità di trasferirmi a Bari e di poterlo fare con costi molto contenuti ed incassato il si, meno di 365 giorno dopo quella sbirciata agli scantinati di Foggia, ero già nel capoluogo pugliese, pronto per vivere una vera esperienza universitaria. Qualcosa che potesse tenere i colleghi di corso assieme senza i patemi legati all'orario dell'ultimo pullman.

Qualcosa che potesse darmi la possibilità di andare a ricevimento da un prof. senza doverlo fare a fine lezione, dopo 4 ore della stessa materia, necessarie per contenere i costi di trasferta di un professore verso la sede distaccata in un'epoca nella quale le risorse erano scarse. Tanto scarse da poter offrire un corso universitario soltanto negli scantinati di un istituto tecnico industriale.

Ingegneria gestionale nacque così.

Finirà in un altro modo. Ma questa è un'altra storia.

La storia di un omino medio - Fine capitolo I

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Mio Dio ingegneria... ne so qualcosa... per questo ti ho upvotato molto volentieri.

Problemi simili anche quando all'università andavo io, ma a Napoli, e l'ultimo treno per il "paese" partiva così presto da non poter restare nemmeno a cena fuori ogni tanto :)
Poi è arrivata la macchina e la storia è cambiata :D
Ottimo inizio, curiosissima di leggere il resto :D