Chi mi legge da un po' saprà che abbiamo visitato il Giappone durante il nostro viaggio di nozze... organizzato da un'agenzia di viaggio specializzata. Durante l'appuntamento con l'agenzia, non eravamo molto preparati: ricordo una mappa tirata sul tavolo, nomi strani e luoghi da visitare mai sentiti prima. Mi si drizzavano le orecchie solo sui nomi altisonanti: Tokyo, Kyoto, Osaka. Hiroshima, per gli sfortunati eventi della seconda guerra mondiale. Ma a parte quello il vuoto.
Ci siamo fidati: ed abbiamo fatto bene ad inserire nel nostro percorso alcune perle poco pubblicizzate ma che (col senno di poi) ci saremmo amaramente pentiti di perdere.
Uno di questi è il villaggio di Shirakawa-go.
Il villaggio di Shirakawa-go in tutta la sua bellezza, dalla piattaforma panoramica
Shirakawa-go è un piccolo villaggio sperduto tra i monti a sud di Kanazawa, nella prefettura di Gifu. Il suo nome significa letteralmente "Vecchio distretto del fiume bianco" perché prende posto nella valle dello splendido fiume Shogawa. Sì, ma cos'ha di così speciale? Beh innanzitutto è un sito patrimonio dell'Unesco dal 1995 per le sue splendide case costruite nello stile "gasshō-zukuri". Una foto rende meglio di mille parole:
Un paio di edifici in stile gasshō-zukuri, con il tipico tetto spiovente di paglia
Premessa: in Giappone amano costruire le cose con il legno. Durante il nostro viaggio abbiamo visitato una grande quantità di case antiche, templi, monumenti in legno, tutti bellissimi. Purtroppo negli anni succede che un fulmine cada su uno di questi edifici, o che qualcuno faccia cadere per sbaglio un cerino ed interi quartieri finiscono in fiamme. Ma loro non si perdono d'animo: piantina alla mano lo ricostruiscono nuovo e più bello. Ma sempre in legno. Uno dei templi che abbiamo visitato è stato ricostruito una decina di volte nel giro di 400 anni. So de coccio, come si dice a Roma.
Beh, derive stilistiche a parte, queste case antichissime sono state costruite in legno (ovviamente) con uno speciale tetto spiovente fatto con la paglia intrecciata. Quintali di paglia. Lo fecero sia per isolare la casa dai rigidi inverni sulle montagne, sia per impedire al peso della neve di sfondare il soffitto. Nonostante siano di legno e paglia, hanno resistito secoli e rappresentano un'antichissima tradizione di questo popolo.
Altre case a Shirakawa-go, con la solita intrusione di mia moglie nello scatto
Ma a parte le case Shirakawa-go è stupenda perché rappresenta il vecchio modo di vivere del Giappone, la vita rurale che veniva vissuta con calma e senza fretta. Il villaggio ospita una comunità molto coesa, che si è adattata ad ospitare i turisti che passano ogni anno ma che non ha perso le sue abitudini e non ha rinnegato le sue origini. Così molte delle case dai tetti di paglia sono tutt'oggi abitate, hanno a disposizione la loro piccola risaia e fanno una vita semplice nel rispetto della natura.
Risaie, boschi e le montagne innevate in lontananza: sembra di stare in un film di Miyazaki (Totoro vi dice qualcosa?)
E' bello prendere un break dai ritmi frenetici della città e godersi il sole tra i sentieri di ciottoli, i negozi ai lati della strada che offrono spiedini cotti al momento mentre sei inebriato dagli stupendi scorci del fiume e degli aceri giapponesi, con le loro minuscole foglie.
Uno scorcio del "Fiume Bianco" dal ponte sospeso che unisce le due parti del villaggio
Nel villaggio sono presenti anche alcuni musei dove è possibile esplorare l'interno degli edifici, con i loro pavimenti in legno e le scale strettissime e ripidissime che portano al sotto-tetto.
Vi assicuro che sembrano molto meno ripide di quanto effettivamente sono.
Essendo un villaggio di origine agricola, sono esposti diversi utensili dell'epoca nonché alcuni strumenti originali usati per lavori come l'estrazione della seta.
L'allevamento dei bachi da seta era uno dei mestieri tipici nel villaggio di Shirakawa-go
Erano inoltre presenti alcuni "reperti" molto più recenti, che mostravano gli arnesi usati dalle famiglie dei primi anni del ventesimo secolo per cucinare, mischiare o servire il riso:
Pentolone usato dai nonni di chi abitava la casa, con foto esplicativa
E' possibile accedere al villaggio solo tramite pullman che parte da Kanazawa o da Takayama: è un'oretta e mezza di viaggio ma vi assicuro che ne vale sicuramente la pena... villaggi così intorno alle grandi città non ne esistono più ed è un modo per vivere una parte di Giappone molto rara nei nostri tempi ma che non va assolutamente dimenticata o sottovalutata.
NOTA: tutte le foto presenti nel post sono di proprietà dell'autore
Eccomi presente all'appello 😊 ricordo benissimo il tuo "vecchio" post sulle Onsen.
Questo villaggio è incantevole! Non vedo l'ora di poter visitare questo magnifico paese.
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Io non vedo l'ora di tornarci..! ;)
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Che meraviglia! Presto riuscirò anch'io ad andarci, non vedo l'ora!! Spero anche di trovare delle onsen che facciano entrare chi ha tatuaggi!!
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Eh vacci, non te ne pentirai..! Per l'onsen non è facile, ma non è neanche impossibile come scrissi già a @imcesca diverso tempo fa... potete mettervi d'accordo per fare una ricerca collaborativa :)
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Bello _
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Già, ed io ci sono stato in primavera. Dicono che d'inverno il paesaggio innevato sia ancora più magico O_o
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Che meraviglia! Anche i miei bisnonni allevavano bachi da seta qui in Piemonte...
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Bello sì! Non credo che qui in Italia allevino ancora i bachi per la seta, anche in Giappone credo sia diventato un retaggio antico...
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No, non conosco nessuno che lo faccia ancora qui in Italia...mi raccontavano degli anziani parenti di un famiglia (nel cuneese) che era talmente povera che si era riempita la casa di bachi da seta e non aveva più neanche il posto per dormire! Ora queste terre sono diventate ricche grazie al vino, ai tartufi, alle nocciole...
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