#1 (ITA) A cosa serve il lavoro?

in marx •  4 years ago  (edited)

La domanda sembra banale, ma effettivamente è importante chiedersi a cosa serva lavorare. Si pensa che il lavoro abbia come scopo quello di sopravvivere, ed effettivamente nella nostra società è così. Quest'idea non è però condivisa da molti pensatori, infatti già Hegel e Marx vedevano nel lavoro la possibilità dell'uomo di realizzarsi e infatti ognuno quando fa qualcosa che gli piace e che richiede impegno, tende a scoprire qualcosa di sè. Il lavoro invece nella società moderna è divenuto un qualcosa che si fa per ottenere soldi e questi soldi, servono per continuare un'esistenza che serve ancora a prendere i soldi e quindi noi viviamo per i soldi e sopravviviamo ma non viviamo. I soldi non hanno un male in sè, ma il farsi possedere dalle cose svaluta l'uomo in quanto tale e così a oggi ci sembra normale che uno che non vuole essere sfruttato muoia di fame. Si deve arrivare a capire che il lavoro deve essere un'esperienza per conoscersi, altrimenti l'unica vita che abbiamo su questa Terra, sarà sprecata nel procurarci il necessario per sopravvivere e non nel vivere. In questa breve riflessione volevo quindi spingere le persone a ripensare alle idee di Marx, tanto accusato da persone che non sapendo cosa sia il comunismo attribuiscono la realizzazione delle idee di questo grande pensatore a gente come Stalin che non potrebbe essere più distante dalle idee del filosofo tedesco. Marx è il filosofo della libertà, lui voleva liberare l'uomo dalle catene, catene che abbiamo costruito e che non sono naturali (diversamente da come vogliono far passare alcuni neoliberisti, che fanno parte di una delle scuole economiche più volte smentita dai fatti). Certamente le idee di Marx sono difficilmente applicabili, ma riconoscere l'esistenza del problema è già un primo passo, così come il ragionare per trovare una soluzione. Analisi più approfondite furono fatte da Lenin (la cui politica sarebbe stata eccezionale se non ci fosse stato il tradimento della rivoluzione), Adorno, Marcuse, Heidegger, Arendt, Simon Weil, Horkheimer e Habermas; inoltre possiamo trovare posizioni più moderate in Keynes, Sen e Nussbaum. Una delle cose che potrebbe portare a un miglioramento della società in questo senso, se accompagnanta dalle giuste riforme è l'automatizzazione e così potremmo finalmente raggiungere l'obbiettivo:
"A ognuno secondo i propri bisogni, da ognuno secondo le proprie possibilità".

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