Forse non tutti sanno che la nota casa automobilistica del tridente, pur essendo una delle eccellenze modenesi, non ha origini nella città ducale. I fratelli Maserati, fondatori della omonima fabbrica di auto non erano modenesi e nemmeno emiliani. Originari della provincia di Pavia, Alfieri, Carlo, Ettore, Ernesto e Bindo nascono tutti a Voghera, nell'ultimo ventennio del 1800. Sono tutti ingegneri, tranne Alfieri che oltre ad essere un pilota affermato, è armato di un grande spirito imprenditoriale.
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Gli inizi a Milano
Alfieri inizia a Milano presso la Isotta Fraschini, per la quale in breve tempo girerà il mondo come tecnico preparatore, Argentina, Inghilterra e Francia. Al rientro da questa tournée, nel 1914, decide con i fratelli di fondare a Bologna la Maserati Alfieri Officine, azienda che si occupa delle vetture da competizione di Isotta Fraschini.
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La prima Maserati
Occorrono dodici anni di attività, inclusa la sospensione generata dalla grande guerra, per vedere la prima vera Maserati: la Tipo 26 che si rivela subito vincente e che dà inizio all'utilizzo del logo col tridente stilizzato, mutuato dalla statua del Nettuno di piazza Maggiore a Bologna.
Nel '29 una seconda vettura con ben 300cv, raggiunge il record di 246km/h oltre a molte vittorie in varie competizioni.
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Modena nel destino
Alfieri, nominato cavaliere da Benito Mussolini, muore nel 1932 durante il decorso post operatorio per un intervento all'unico rene rimastogli. Nel '37 i fratelli Ettore, Ernesto e Bindo cedono la loro azienda ad Adolfo ed Omar Orsi, industriali dell'acciaio in Modena. I fratelli Maserati rimangono legati al marchio, per dieci anni, come consulenti e progettisti. Nel frattempo, nel 1939, la fabbrica viene trasferita da Bologna a Modena a fianco delle ferriere Orsi, dove ha sede tutt'oggi
Nasce la Formula uno
Con il nuovo assetto aziendale la Maserati ha una crescita esponenziale, che la taghetta fino allo sbarco oltreoceano, dove in breve tempo diventa una leggenda. Con la seconda guerra mondiale Maserati ha una battuta d'arresto dovuta alla riconversione della fabbrica per scopi bellici. Nel dopoguerra con l'istituzione del campionato mondiale di formula uno, le vetture modenesi ritornano immediatamente protagoniste. Nel '57 vince il titolo mondiale ma nonostante ciò, la crisi delle acciaierie Orsi ne decreta il ritiro dalle competizioni.
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Da Alfieri ad Alfieri.
Lo sviluppo delle vetture è ora nelle mani dell'ingegnere Giorgio Alfieri che non approva il forzato ritiro dalle gare e decide di avviare la progettazione di una vettura per le competizioni sport.
L'evoluzione di queste ultime permette di mettere in pratica l'idea dell'ingegnere Alfieri di realizzare una granturismo di lusso basata sulle auto da corsa, la 5000GT diventa così un sogno realizzabile da pochi fortunati.
Il mito
Nel 1966 Maserati presenta due nuove vetture che consacrano a mito il marchio: la Mexico e la Ghibli con le quali la produzione cresce sensibilmente e la casa del tridente diventa uno dei marchi più prestigiosi al mondo. Dopo la metà degli anni '70 e la crisi petrolifera, viene rilevata da Alejandro DeTomaso, fondatore dell'omonima casa automobilistica, il quale, grazie ad ingenti risorse finanziate dallo stato italiano, controlla inoltre Innocenti, Benelli e Moto Guzzi. Dal 1993, dopo il ritiro di DeTomaso per problemi di salute, la storia recente della gestione, prima Ferrari poi Fiat, è quella che tutti conosciamo.
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