Get Out: a particular horror movie

Con questo post voglio partecipare al contest di @wiseagent https://steemit.com/contest/@wiseagent/reminder-or-contest-what-is-your-favorite-horror-movie-or-write-a-review-and-compete-for-15-steems A volte le dinamiche interne all'Academy sono stranissime. Un film come Get Out in passato non sarebbe stato neppure preso in considerazione mentre nel 2018 ha ricevuto numerose nominations e tutte per le categorie più importanti. Ma si sa, la corsa agli Oscar è spesso un affare politico.
E cosi nell'epoca Trump affrontare temi come la segregazione razziale, il razzismo e le diversità è già di per se un merito. Se poi lo fai con un piglio decisamente originale e mescolando vari generi allora, Bingo!
E' il caso di Jordan Peele.che è riuscito con la sua opera prima a fare incetta di premi in giro per il mondo, ottenere ottimi incassi al box office e conquistare la critica.
Il suo è fondamentalmente un horror molto sbilanciato sulla questione razziale ma che pur sempre prova ad essere un horror/thriller. Poco sangue, arti amputati e mostri spaventosi ma tanto thriller e sorprese.
Lo hanno definito un Horror e di horror si tratta, se non nelle tinte sicuramente nell'evolversi di trama e dinamiche che coinvolgono il giovane Chris.
Un Afroamericano fidanzato con una giovane donna bianca. Nulla di sconvolgente, o almeno non dovrebbe esserlo nel 2019. E invece Peele ci porta in una dimensione che sembra parallela ma che purtroppo assomiglia molto ad alcuni ambienti della nostra epoca. Un'epoca dove un misogino e irresponsabile come Trump guida la nazione più potente al mondo, dove l'Europa è travolta da un'ondata di consensi verso partiti neonazisti o di estrema destra. Siamo purtroppo tornati indietro di decine di anni su questo tema ma stavolta non ce ne accorgiamo o meglio non ce ne vogliamo accorgere.

Jordan Peele usa l'horror non tanto per metterci paura durante la visione del film ma dopo. Quando, a bocce ferme, realizziamo di vivere in un mondo dove dietro le nostre maschere di cittadini perbene nascondiamo odio e paura verso chi è diverso da noi. Potremmo considerare Get Out una satira horror sulla società contemporanea.
Una società che accetta ma odia, che non perde occasione per manifestare disprezzo, che segue la pancia più che la testa. Una società malata che in questo film emerge in tutta la sua spietatezza ed ignoranza. Un film denuncia se lo spogliamo della sua componente thriller/horror. Eppure forse la genialità dell'operazione è proprio li, nell'utilizzare un genere come l'horror per parlare di temi molto importanti e divisivi. Eppure nonostante tutto il successo e la tanto ostentata originalità, c'è qualcosa di già visto in Get Out. Gli appassionati Black Mirror, la serie antologica di Charlie Brooker, ha più volte affrontato temi del genere e lo ha fatto spesso mescolando atmosfere diverse fra loro. Chi ha visto la penultima stagione della serie avrà notato delle analogie sorprendenti tra Get Out e l'episodio "Black Museum". . Anche li gli afroamericani erano vittime inconsapevoli di bianchi apparentemente innocenti ma perversi. Anche li il tono era tra l'horror ed il thriller. Anche li, messi alle strette , i protagonisti riuscivano a reagire, quasi inconsapevolmente di fronte ai soprusi dell'uomo bianco.
Per chi conosce a fondo Black Mirror e ha poi guardato Get Out sarà difficile accettare le tantissime lodi al film di Peele. Resta un'opera importante ma non può essere considerata un game changer. Lo è stata forse al cinema, ma non in generale. Resta sicuramente un gran film. Piacevolmente disturbante. Ricco di tensione e di messaggi rilevanti.