Ehilà Steemians!
E' passato un po' dal mio primo post, ma nonostante i mille impegni ho avuto voglia di scrivere tutti i giorni.
La prima idea che ho avuto è connessa ovviamente al mondo delle percussioni, fonte per me di continua curiosità. Quindi per iniziare un “progetto” qui nel mio blog ho deciso di parlarvi di strumenti provenienti da ogni parte del mondo, un po' meno conosciuti rispetto al tradizionale drumset.
Perché proprio le percussioni?
Perché così nacque la musica.
Gli strumenti a percussione, essendo intuitivi e basandosi per la maggior parte sulla ritmica più che sulla notazione, sono stati i primi ad essere assemblati e usati dall’uomo: i materiali stessi che attualmente sono utilizzati per alcuni di essi, legno e pelle animale, sono rimasti pressoché invariati nel tempo, pur evolvendosi nella tecnica realizzativa. Costituiscono sicuramente la forma più atavica e “bassa” di musica, proprio per il fatto che per produrla sono sufficienti due nocche e una qualsiasi superficie. In questo modo essa precede ogni altra tipologia espressiva musicale; possiamo trovarne i princìpi persino nella natura, con l’esempio del ragno che batte sulla tela per attrarre le sue prede, o il ritmo tenuto dalla cicala nelle calde giornate estive. La natura ha offerto il ritmo, l’uomo lo ha organizzato e ne ha creato una forma melodica.
Le radici dei primi strumenti si trovano quando inconsciamente l’uomo faceva schioccare la sua gola, batteva le mani l’un l’altra, percuoteva il ventre. Si rendeva conto di produrre suoni differenti con le mani socchiuse o aperte, con i palmi o con i polpastrelli, colpendo parti ossute o carnose del proprio corpo e studiandone il riscontro sonoro. Tutto questo influenzava l’andamento delle cerimonie e dei rituali, ai quali col tempo si iniziò ad aggiungere oggetti: le pietre potevano produrre un suono se battute tra di esse, o se colpivano ancora altri oggetti; il legno risuonava sordo incontrando i palmi delle mani. Così, in parallelo con le lance di pietra, gli scudi di legno, gli archi e le frecce, i primordiali tamburi enfatizzavano le battute venatorie, i timpani scandivano le danze: senza dover scavare nell’archeologia preistorica possiamo cercare nell'immaginario colletttivo le anfore e i crateri dipinti con le scene di caccia, o addirittura leggere le Baccanti di Euripide e sentir parlare di “rotondo timpano di cuoio” nelle cerimonie bacchiche. La percussione offriva forma espressiva fisica e spirituale all’uomo.
La storia della crescita e dello sviluppo delle percussioni dunque è correlata direttamente alla storia umana, e sicuramente vi ha esercitato una grande influenza. Tuttora la fisicità della percussione, il coinvolgimento del ritmo, rende questi strumenti estremamente affascinanti. Durante il percorso che vorrei intraprendere scopriremo strumenti idiofoni (in cui il suono viene emesso facendo vibrare il corpo dello strumento stesso) e membranofoni (in cui è la membrana a vibrare) per diverse aree geografiche. Gli strumenti sono davvero tanti, molti probabilmente ancora non li ho scovati, per questo mi metterò a studiare per conoscerli insieme a voi 😊
Adesso la parte migliore di Steemit: la vostra opinione! Che dite, vi va di esplorare questo universo così vasto? Avete suggerimenti? Aspetto un vostro feedback!
Le percussioni come linguaggio universale: fui letteralmente presa per suonare a Piazza Jemaa El Fna, Marrakech (mi scuso per la bassa qualità della foto ma le mie amiche erano pronte a scappare!)
🎼"...Nei ritmi ossessivi la chiave dei riti tribali, regni di sciamani e suonatori zingari ribelli..."🎵
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ciao! articolo molto interessante complimenti... ci si legge presto!
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Grazie :)
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