Bisognerebbe entrare nella mente di ogni tifoso italiano per capire le emozioni provate quel maledettissimo 13 Novembre. Ogni italiano vorrebbe tornare indietro e rigiocare quella partita, passata alla storia come una 'tragedia sportiva'. Si, una tragedia. Perchè lo è.
Passare le calde serate di Giugno, davanti ai bar, con una birra ghiacciata insieme ai nostri amici, ad attendere il fischio d'inizio è diventato solo un sogno. Vedere i bambini con la maglietta 'azzurra' giocare con il pallone per le strade del paese e pensare che quest'estate, i loro idoli, rimarranno a casa. Vedere le bandiere tricolore chiuse mi fa venire i brividi.
Questa eliminazione non va proprio giù.
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E allora cosa abbiamo sbagliato? Perchè a Giugno non saremo in Russia?
Rispondere a queste domande non è semplice. Sono tante le cause della nostra disfatta.
Credo che una delle cause principali sia la mancanza di giocatori italiani nelle squadre della nostra Serie A. E' assurdo, lo so. Un campionato italiano, con pochi italiani.
E' un dato di fatto, le squadre più blasonate del nostro campionato (come Juve, Milan, Inter...) hanno una massiccia presenza di giocatori stranieri in rosa. Molte domeniche, durante le partite, ho sentito più volte dire dal telecronista che tra 22 giocatori in campo, solo 2 o 3 sono italiani. E allora perchè stupirsi di questa eliminazione?
Non darei tutta la colpa alle società che militano in Serie A, perchè loro non hanno alcun interesse nell'investire esclusivamente su giovani giocatori italiani. Vanno all'estero, trovano giocatori forti con un costo del cartellino basso e lo acquistano. Fanno il loro percorso di crescita fino a diventare dei veri e propri fenomeni. E così le società fanno cassa e le altre nazioni ringraziano.
Quanti sono i giovani calciatori italiani che esordiscono in prima squadra le domeniche di campionato? Praticamente non ce ne sono.
Ovviamente le società hanno la colpa di poter credere di più nei nostri talenti, scovare nei piccoli vivai oppure cercare 'nelle strade', ovvero trovare piccoli talenti che crescono nei campetti di paesi, anche se ci dovesse essere un costo maggiore.
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La FIGC, a sua discolpa, potrebbe adottare regole un po' più restrittive. Non dico che non debbano esserci calciatori stranieri nelle rose delle nostre squadre, ma quantomeno limitarne la presenza. Almeno il 60% della rosa di ogni squadra di calcio, che milita in Serie A, Serie B o Lega Pro, deve essere composta da italiani. Ma per fare questo, bisognerebbe innanzitutto creare dei centri sportivi adatti dove far crescere i nostri piccoli talenti. Come inizio non sarebbe male, ma si tratterebbe comunque di una scommessa, perchè non tutti i talenti potrebbero consacrarsi nella massima serie. La mia è solo un'idea, purtroppo.
Sicuramente le società non sarebbero troppo entusiaste di queste 'regole' perchè vorrebbe dire, almeno all'inizio, essere poco competitivi in campo internazionale. E come dargli torto.
Molti giornali, molti tifosi e opinionisti, attribuiscono anche una 'fetta' di colpa al CT della nazionale, reo di aver commesso errori durante la fase di qualificazione ai prossimi mondiali.
Sicuramente ci ha messo del suo, con scelte di formazione molto discutibili contro la Svezia, ma anche contro la Spagna nella gara di Madrid.
Forse la Lega avrebbe potuto scegliere un CT migliore, forse Ventura avrebbe potuto giocarsi la carta Insigne nel match di ritorno a Milano.
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Ma siamo qui a parlare di un'altra storia, di una disfatta che, come tutti, speriamo di non rivedere mai.