Di fronte alle cose più nuove, il ciclo della storia ci rappresenta e ritorna, come in qualche modo lo intendevano già gli antichi greci, e il cristianesimo in molti momenti lo condividiamo ma attualmente qualcosa si è perso come significato generale e ferreo.
Quindi NUOVA EDIZIONE della "Forza storica dei poveri" del teologo e sacerdote Gustavo Gutiérrez.
Uno dei pensatori contemporanei che più ha ispirato la mia riflessione e la mia vita cristiana negli ambiti universitari e nei chiostri ma soprattutto nel pensare a linee per ripensare e reimpiantare termini e temi, come il teologo peruviano Gustavo Gutiérrez, che iniziò la sua vita universitaria nel San Fernando (UNMSM) e ha studiato discipline umanistiche al PUCP.
Forte di una solida formazione teologica, acquisita a Lovanio (Belgio) e a Lione (Francia), sotto l'influenza di teologi domenicani come Marie-Dominique Chenu e Jean Yves Congar, Gustavo Gutiérrez ha sviluppato una riflessione teologica originale in vari formati e con diversi voci e soprattutto impegnati nei processi di liberazione delle classi e dei paesi oppressi dell'America Latina. La sofferenza e l'ingiustizia subita dai poveri di questo mondo; la sensibilità letteraria e umana di Vallejo e Arguedas; Il marxismo di Mariátegui e soprattutto la speranza di tanti uomini e donne che lottano per la propria liberazione e per la costruzione di una società giusta, hanno spinto Gutiérrez a offrirci una rilettura "politica" della Bibbia e una comprensione di Dio come mistero presente nella storia e nella dalla parte dell'essere umano vessato: un Dio particolarmente impegnato nella liberazione degli oppressi, degli sfruttati, delle persone trattate come “insignificanti sociali” o “non persone”.
Per il grande contributo del pensatore e per l'impegno di Gustavo Gutiérrez nella comprensione del cristianesimo latinoamericano e contro gli usi ideologici della religione, è opportuno congratularsi con la CEP per la recente pubblicazione, dopo quattro decenni, della terza edizione della "La forza storica dei poveri", una serie di articoli pubblicati per la prima volta con questo titolo 45 anni fa.
Perché rende chiaro che l’Europa è così cristiana ma così poco latinoamericana che è quasi impossibile per un francese, un tedesco o un cattolico con la visione più eurocentrica comprendere la teologia della liberazione. Dobbiamo allora comprendere i segni dei tempi e l’evangelizzazione in termini di periferie...
JDMC
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