Il presente tirannosteemCreated with Sketch.

in riflessioni •  7 years ago  (edited)

Vogliamo, per maggioranza e senza particolari differenze fra popoli, una casa, acqua potabile, cibo, una famiglia. Poi iniziano ad emergere le differenze culturali: qualcuno vuole spostarsi e visitare vari paesi o tutti, avere un’auto ad emissioni zero, mangiare prelibatezze di un altro continente, elettricità ad emissioni quasi zero, libertà di espressione, etc. Queste volontà hanno dei costi materiali ed energetici.



Evoluzione della popolazione in scala logaritmica. Immagine di dominio pubblico

La civiltà umana ha vissuto più di 10 mila anni con una popolazione inferiore ai 100 milioni di individui. Dopo la prima rivoluzione industriale, il fenomeno delle nascite inizia ad esplodere, creando una tendenza esponenziale.

Popolazioni, consumi ed impatto sulla biosfera terrestre

Ti distrai un attimo e la popolazione mondiale cresce di mezzo miliardo.
Citazione del mio professore di demografia

Quando ho sentito quella frase, la popolazione mondiale ammontava a poco più di 7,408 miliardi di individui. Oggi quel numero è schizzato a 7,581.

Pensiamoci. Più bocche da sfamare, più abitazione da costruire, etc. In generale, più uso di energia e risorse minerarie. Questa crescita avviene per lo più nei paesi in via di sviluppo. A chi piacerebbe trovare un estraneo in casa che detta regole sul come si usano i propri genitali?

Più precisamente la crescita si verifica nell’Africa (sub-sahariana). Proviamo ora a vedere quante Terre consumano con il loro stile di vita:


chart.jpeg
Fonte

0.82 nell’anno più recente disponibile.
Solo in Europa quel dato ammonta a 2.85, quasi 3 volte e mezzo il dato africano.
In Cina si trova un valore pari a 2.11, cresciuto di 2.11 volte in appena 12 anni.
In India si trova 0.62.
Ignoriamo per qualche secondo la crescita di popolazione che questi territori continueranno a registrare per almeno altri 4 decenni, secondo varie previsioni.
Se quelle zone iniziano a consumare come l’Europa, soprattutto Africa ed India, dato che la Cina sta già sulla retta via, non mi aspetto scenari piacevoli per la Terra come noi la conosciamo oggi.

Impossibilità di avere libertà, sviluppo e sostenibilità contemporaneamente?

Partiamo da un assunto: in economia per libertà si intende la possibilità di scegliere cosa consumare, dato un mercato che offre varie opzioni.
Qui intendo anche una libertà più personale, tipo quella di decidere dove viaggiare, cosa mangiare, quanti figli fare e quando, etc.
Il libero mercato consente più libertà economica rispetto ad un’economia pianificata, come ho citato anche altrove. Secondo me uno dei modi per abbassare il costo ambientale di tutti i paesi sta nell’avere un’economia dove non esistono svariate aziende che producono la stessa cosa e competono in un settore, ma non più di un numero fisso che offre un minimo di libertà, sacrificando la scelta. Quindi un’economia pianificata con un mix di tipologie di aziende con diversa gestione.
Mettere limiti sugli spostamenti e su altre questioni più o meno delicate può abbassare ulteriormente il numero di terre consumate da ogni individuo.
Gli ultimi due spunti diminuirebbero fortemente la domanda, quindi lo sviluppo, ossia la creazione di nuove aziende o industrie. Senza un piano di distribuzione dei beni e servizi, però, il tutto può terminare molto rapidamente. Ricordo che le persone non hanno bisogno di un lavoro, ma di riparo, cibo, acqua, etc. Il lavoro permette di ottenere un mezzo di scambio che ne garantisce l’accesso.

Voglio mostrare l’impossibilità, non dimostrata, di avere tutte e tre le condizioni secondo percezioni parzialmente personali (eccetto sostenibilità, misurata in numero di terre richieste)

PaeseLibertàSviluppoSostenibilità
Cuba++++
Cina++++
USA+++++
Italia+++
Ecuador?++++++
Norvegia++++++
India??++++

Nella libertà ho fatto un mix non pesato fra libertà economica ed individuale. La sostenibilità massima l’ho assegnata a chi consumerebbe meno di 1.20 se tutti consumassero come quel paese.

Conclusioni: San Francesco e la libertà individuale

Giovanni Francesco Bernardone lasciò definitivamente la casa d'origine, gettando nella disperazione il padre, un ricco mercante di stoffe che non riuscirà mai a capire perchè il suo unico figlio volle restituirgli persino gli abiti per dedicarsi agli ultimi, in primis i lebbrosi, abbracciando la povertà più assoluta per seguire una ricchezza ancora più alta ed assoluta, la ricchezza della fede evangelica e della speranza cristiana legata intimamente a Gesù di Nazareth.

Quanti oggi si spoglierebbero di libertà personali e non (anche tramite consensi a partiti politici) quali viaggi, piatti di carne rossa, etc., per garantire una distribuzione delle risorse più equa alle future generazioni e agli attuali più poveri? Non so. Ed un singolo paese non basterebbe. Quanto tempo resta per prendere coscienza? Evolutivamente parlando, uno sputo.

Risorse

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Sono anni che sostengo di dover affrontare il problema demografico e di sviluppo sostenibile. La gente vuole andare su marte, quando distrugge questo pianeta. E neanche siamo al limite! Il giorno che tutti vorranno il cellulare sai le risate... Mentre ogni anno le risorse annuali si esauriscono sempre più presto.

E nel mentre il partito governativo si definisce "vicino all'ambiente" :)

Da quando fare gli ambientalisti non conviene più tanto manco quello fanno ormai

non ho capito :|

Il solare, l'eolico, finchè ci mangiavano le mafie lo spingevano, ora manco quello.

sono messi un po' a muzzo quegli impianti, quindi fanno anche danni se vogliamo (meno EROEI). Ma non conosco studi sul fenomeno onestamente

Mi è piaciuto il tuo articolo, per l interesse che mostri per l ambiente e la consapevolezza della necessità di trovare altre strade.
Ma ciò che non condivido è il presupposto, metti l economia comunque come fine da raggiungere anche se tramite mezzi diversi (che d altronde è la modalità di pensiero comune, ma quella che ci ha portato al punto in cui siamo)
Io la penso in modo molto piu radicale... un reale cambiamento potrà esistere solo se si cambia completamente rotta... l economia non deve essere altro che uno strumento, un mezzo per poter raggiungere il Fine del benessere dell umanità (in questo caso ne verrebbe di conseguenza la salvaguardia del pianeta)

l'economia ha proprio quello scopo, come ricorda anche @cryptofarmer mi pare, e ogni scuola ritiene di avere il modo per raggiungere quell'obiettivo (mutabile?). I partiti rappresentano la divulgazione delle ricette delle diverse scuole.

Avremo modo di scambiare diverse opinioni a riguardo... ;) segnalami qualche tuo articolo (o magari ne potresti scrivere uno nuovo in futuro ) che possa spiegarmi meglio la visione in generale dello scopo dell economia, gli obiettivi e le ricette... e io farò lo stesso dalla mia parte (da non esperta ovviamente) su come mi appare ( da profana si, ma come chiunque altro profondamente inserita in esso, e da esso influenzata) il sistema economico capitalistico e globalizzato . ovviamente mi servirà un bel po di tempo prima di scriverlo... ma ti farò sapere immediatamente quando sarà pronto, che sia tra un giorno o tra un anno!
A presto :D

Domani ne uscirà uno dove riprendo leggermente la scuola neo-liberale, per il resto:

Non ho mai fatto una comparazione fra diverse scuole economiche. Per lo più quelle moderne si possono dividere in tre categorie: marxiana, keynesiana, liberale. Le ultime due hanno in comune il capitalismo, concetto che capirai leggendo le definizioni micro-economiche.

Spoiler: per capitalismo troverai una definizioni molto più corta e diversa da quella intesa comunemente.

Non ho capito bene cosa proponi: per abbassare il costo ambientale, vorresti un'economia pianificata, con solo le aziende che producono i beni e servizi che "servono" alle persone?

Non si tratta di una ricetta definita. Faccio solo riferimento ad un'economia pianificata con molte meno aziende che competono per una nicchia di mercato. Le persone possono anche pilotare la produzione di un tipo di aziende, in questa economia, tramite consultazioni democratiche.
Ma l'economia pianificata rappresenta solo un punto per abbassare il costo ambientale. Parlo di misure che trovo parecchio drastiche quanto impopolari.