Le serie tv e la sindrome del Famolo strano

in serietv •  7 years ago 

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Tipico padre di famiglia americano

Le serie tv degli ultimi 10-15 anni hanno avuto un merito: hanno portato su schermo argomenti considerati tabù, mostrando scene di sesso e violenza o trattando argomenti scomodi con maggiore libertà di quando non fosse stato fatto in passato. Questo ha fatto sì che alcuni di questi prodotti potessero trattare la realtà in modo più diretto e sincero. Tanto per fare un esempio molto recente, la forza di uno show come The Knick sta anche nel mostrare in maniera cruda e senza filtri (pur senza la necessità di essere troppo realistica a livello scientifico) quanto fosse truculenta la chirurgia pionieristica di inizi ‘900. Senza contare che, molto semplicemente, in molti casi una scena forte è necessaria per l’economia narrativa di un racconto.

Molti show hanno però sfruttato questa maggiore libertà, più che per fini realistici o di trama, per stupire il pubblico, come del resto era prevedibile. Il problema è che sempre più spesso la situazione sfugge dal controllo. Personalmente mi va benissimo che in una serie tv si vedano orge sfrenate o uomini sbudellati, così come capisco che le esigenze di spettacolarità di una fiction si scontrino spesso con quelle del realismo. Ma il realismo è una cosa, la verosimiglianza è un’altra.

Puoi trovarti in un qualsiasi universo di finzione, ma se ogni volta che il protagonista esce di casa poi si trova tra i piedi un cadavere — ovviamente non un cadavere qualsiasi (per quello c’era già La signora in giallo), bensì la carcassa di un tizio che è stato cosparso di vaselina e poi gettato in un’arena di tori con la sifilide — allora semplicemente non è credibile. Oltre che forse un po’ noioso. Stesso discorso se il personaggio figo che si fa tutte le ragazze che incrocia per strada incomincia a farsi, beh, letteralmente tutte le ragazze che incrocia per strada, ma ovviamente non a farsele e basta, ma tre alla volta su un deltaplano mentre il suo migliore amico è appeso a un’ala per i testicoli.

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A raccogliere funghi con Hannibal

Questo ovviamente è tanto più vero per quelle serie tv che partono con la premessa esplicita di essere “oltre”. Ed è così che ottimi prodotti come Californication, Hannibal o Shameless (parlo del remake USA, della versione originale inglese ho visto un solo episodio) finiscono alla lunga vittime del proprio eccesso, in un’escalation che porta a tirare in ballo le peggio nefandezze non tanto per esigenza di scrittura, ma per non far mai calare il livello del WTF.

È così che l’insolito diventa solito. Crea assuefazione oppure semplicemente non stupisce più, dà a noia. E se per caso vediamo un tizio che dà la propria faccia in pasto a dei cani (questa non l’ho inventata io), pensiamo “Vabbé, chi è che non lo ha mai fatto prima o poi nella vita, di dare la propria faccia in pasto ai cani?”. In attesa della nuova trovata a effetto. E tanti saluti alla verosimiglianza, alla credibilità di cui sopra, con personaggi che si comportano come se fossero qualcun altro, scene forzate e intrecci sempre più flebili che servono solo a sostenere un baraccone da circo.

È più o meno questo il motivo per cui se già dall’episodio pilota una serie tv, per cercare di attirare la mia attenzione, ha bisogno di trasformare il pirata Barbanera in una donna solo per poter fare una gag pecoreccia sulla sua patonza, io rinuncio da subito. Perché già so che alla terza puntata minimo minimo ci sarà una love story tra un pirata e un kraken, e tutto sommato posso fare a meno.

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