1) "Futbòl" - Osvaldo Soriano (calcio)
Partiamo dal principio: alcuni libri di questa classifica sono più che altro raccolte di storie. Questo, tra le raccolte, è il libro principe. Nel gioiellino di Soriano vengono raccontati epica e miti del calcio argentino, con romanticismo e voglia di romanzare. Non sappiamo se El Gato Diàz, Orlando El Sucio, El Cuco Pedrazzi o El Mister Peregrino Fernandez siano esistiti in qualche modo, nè se le storie raccontate abbiano una base. Probabilmente no. Ma riusciamo quasi a crederci, grazie a quello stile di scrittura che ha raggiunto l'apice nel lavoro più noto di Soriano "Triste, solitario y final". Ovviamente la raccolta è ricordata per la famosa storia (che appartiene anche a un altro lavoro di Soriano, "Pensare con i piedi") legata al rigore più lungo del mondo: ecco, se non la conoscete, fatevi il favore di leggerla. Un capolavoro.
Nota: La gente spesso preferisce Galeano. Secondo me non c'è paragone.
2) "Black Jesus: The Anthology" - Federico Buffa (pallacanestro)
Anche qui, raccolta di storie, anche piuttosto mainstream. Prima che Buffa venisse sdoganato come narratore da tv, l'Avvocato ci deliziava con la sua penna per American Superbasket e altre riviste del settore della palla a spicchi, a cavallo tra anni '90 e 2000. Quici sono alcuni estratti, con delle sorprese per i più tenaci che avevano già letto i vecchi pezzi di Buffa. Assolutamente imperdibili infatti quattro inediti, tra cui la storia su Hank Luisetti, padre putativo del jump shot. Anche se il top rimane sempre la storia di Earl "The Goat" Manigault (vista anche nel commovente film "Rebound" con Don Cheadle...sì, "Rhodey di Iron Man") e quella di Ray Lew, Raymond Lewis (quella mai vista)...Make it rain!
3) "Open" - Andrea Agassi (tennis)
Sì lo so, se conoscete un minimo la letteratura sportiva siete stanchi di sentire spiegoni su quanto sia bello "Open". Iper-celebrato, ma per un motivo semplice. La contraddizione tra l'odio per lo sport che si pratica e l'ascesa nell'Olimpo del tennis è unica: per una volta si esce dalla narrazione tradizionale, c'è il sacrificio sì, ma per fare qualcosa che non si sopporta e ti autodistrugge (per dire, in tema cinematografico musicale una sorta di Whiplash, però reale). Una storia che non può fare a meno di appassionare i lettori: a ogni gesto auto-distruttivo di Andre, ti chiedi come sia possibile distruggere tutto quel talento; a ogni risalita, ti esalti; in qualche momento trovi il tempo per sorridere. E odiare il padre di Agassi, per non parlare di Nick Bollettieri. Però rimane il fatto che quando lui giocava a me stava più simpatico Sampras.
Postilla: Io vorrei un libro anche su J.R. Moehringer, chi ha messo su carta questa incredibile storia. Senza apporre firma al libro. Umiltè, avrebbe detto il Sacchi di Crozza.
4) "Moneyball - The Art of Winning an Unfair Game" - Michael Lewis (baseball)
Il libro che piace al nostro lato nerd, perchè chi ha giocato a fantacalcio o parla ogni giorno di budget, fatturati e mercato non può che gioire nel vedere come si costruisce, con approccio matematico, una squadra vincente...o quasi. Visto (adattato in maniera discutibile in alcuni punti) al cinema con Brad Pitt e Jonah Hill al timone e Aaron Sorkin a sceneggiare, il libro racconta della mitica stagione del record di vittorie degli Oakland Athletics, con un nuovo approccio al gioco. Al contrario del film, il libro non lascia spazio a sentimentalismi (ammetto che sulla bambina che canta "The Show" alla fine mi vengono sempre gli occhi lucidi), o almeno passano in secondo piano rispetto a una storia che potrebbe apparire fredda per amanti della letteratura, ma è raccontata con mostruosa documentazione giornalistica e dovizia di dettagli. L'opera che ogni giornalista sportivo dovrebbe provare a scrivere.
5) "Bar Sport" - Stefano Benni (calcio)
Chiudiamo con questo. Si tratta di un libro di sport? Secondo me no, è più un libro umoristico e culturale. Però è il pioniere di quella voglia di ridere su un rituale che in Italia è quasi religioso, il calcio. Ha sdoganato termini di fantasia ("baluastro", ancora oggi ogni tanto mi viene voglia di usarlo in qualche articolo), storie surreali, personaggi. Ogni appassionato deve avere anche la capacità di sdrammatizzare, di ridere dell'assurdo, di mitizzare il suo universo sportivo di personaggi con cui va allo stadio o anche solo parla di partite al fischio finale della giornata di Serie A. L'umorismo da Bar Sport è necessario per prendere il calcio o lo sport come dovrebbe essere: un divertimento, una festa popolare, con un pizzico di poesia. Cosa che spesso, soprattutto nell'Italia pallonara, viene dimenticato in virtù della schiavitù per risultati e denaro. Portato anche al cinema...ma stendiamo un velo pietoso.
Top 5 veloce al termine di una giornata di pesante lavoro proprio in campo sportivo. Questi sono i primi cinque titoli che mi sono venuti in testa, in maniera molto intuitiva. Di certo sto scordando qualcosa, ma non vorrei dilungarmi con menzioni d'onore, segnalazioni e altre amenità. Per le prossime "Top 5" forse sarò più preciso, intanto spero di aver dato qualche consiglio per la lettura anche a chi magari legge meno libri.
Open è fantastico... da lì ho scoperto Moehringer, autore incredibile... "Il bar delle grandi speranze", uno dei libri più belli che io abbia mai letto ;-)
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