Dodicesima partita senza sconfitta tra Campionato, Coppa Italia ed Europa League, 6 vittorie e 1 pareggio nelle ultime sette partite di campionato e quinta partita di fila senza subire reti.
Sono solo alcuni dati del Milan di Gattuso, una squadra che solo ora sta cominciando a far vedere ciò che la società aveva costruito in estate. Squadra che, ad agosto, era seriamente candidata a giocarsi lo scudetto dopo la faraonica campagna estiva, ma il quale entusiasmo iniziale fu subito interrotto da prestazioni deludenti e sconfitte clamorose, che non hanno fatto altro che far precipitare il Milan verso la parte destra della classifica.
Tutto questo fino a fine Novembre, quando venne individuato in Montella il responsabile dei cattivi risultati. Ciò che ha lasciato era sugli occhi di tutti: squadra con scarsa forma fisica, poche idee di gioco, i nuovi acquisti che faticavano a trovarsi in campo dato i frequenti cambi di modulo e interpreti che effettuava il tecnico campano.
Eredità, o meglio "patata bollente", che si è ritrovato Gattuso, uno che nel Milan è nato e si è formato. Arrivato in punta di piedi (e con un ruolo da traghettatore), anche lui le prime giornate non credeva a quello che vedeva e sapeva fin dall'inizio che ci sarebbe voluto tempo per trovare sia condizione fisica, che il tanto agognato gioco.
La vittoria di ieri in casa della Roma è il simbolo che il lavoro ripaga sempre, una vittoria di gruppo e anche del settore giovanile in quanto Cutrone e Calabria, i due marcatori della partita, provengono dalla primavera Milan. Gattuso ha portato entusiasmo, ha cambiato l'atteggiamento dei vari Bonucci e co., ha portato idee, ma soprattutto ha migliorato (e di tanto) la condizione fisica. La squadra vista ieri ha corso più del doppio degli avversari, e lottava su ogni pallone anche dopo lo 0 a 2.
Palleggio ragionato, squadra corta, esterni che si sacrificano in entrambe le fasi e tante verticalizzazioni, questo è il Milan di Gattuso (o 'Gattusismo') e che mai come ora sta dando i suoi frutti. Il Milan dà l'idea di essere finalmente una big, e le vittorie contro Sampdoria, Lazio e Roma appunto, fanno sperare in una clamorosa rimonta per il 4° posto, l'ultimo utile alla Champions League e alla quale il Milan manca da 4 anni, un'eternità. Ma non diteglielo a Gattuso, uno che non firmerebbe il rinnovo in questo momento, per scaramanzia. La stagione si avvia verso la fase più importante, quella conclusiva, ma intanto il Milan si gode l'ottimo momento e l'uomo giusto al momento giusto, e come si dice in questi casi, il bello deve ancora venire.
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