Luca prova ad aprire gli occhi, ma non ci riesce.
Secrezioni incrostate sulle palpebre, muco nel naso. Il mal di testa non è una sorpresa, il resto sì.
Ieri sera, Luca ha violato una regola della comunità: non gli è consentito pensare ai fatti suoi per più di 45 minuti di fila, perché le risorse intellettuali scarseggiano ancora più dei viveri. Da quando l’effetto serra ha trasformato il pianeta in una immensa Somalia, con guerre e carestie endemiche, l’uso di qualunque risorsa è razionato. L’autismo è punito con la pena di morte. Chi si chiude troppo nel proprio cervello invece di produrre pensieri utili, viene punito con emicranie artificiali, scatenate da elettrodi impiantati alla nascita nel cranio di ogni cittadino.
Luca vorrebbe restare a letto, il cuscino è fresco nonostante il caldo torrido, il letto sembra più comodo e accogliente del solito, la stanchezza e il malessere suggeriscono al suo corpo di rimanere a letto, sa che non può.
Il passaggio dalla posizione supina a quella seduta richiede uno sforzo non indifferente, la vista è ancora annebbiata, gli occhi semichiusi e il naso gocciolante. La morbidezza del materasso è una tentazione troppo forte per continuare a rimanervi seduto, il rischio è troppo alto.
La giornata comincia con la colazione, la solita roba frullata, color verde smorto, fornita dalla Ditta, prodotta dalla Ditta e riutilizzabile il giorno successivo, nel caso in cui Luca decidesse di non mangiarla tutta.
La casa di Luca, come tutte le altre, è realizzata assemblando i numerosi container rimasti inutilizzati a causa della dismissione del sistema di trasporti, le “stanze” sono disposte in serie: camera da letto, camera per la colazione, sala da bagno, sala da lavoro.
Luca passa alla stanza successiva, la sala da bagno, grande quanto quella per la colazione, che a sua volta ha le dimensioni della camera da letto. Qui dovrà lavarsi e vestirsi, ma il tempo stringe e la Ditta pertanto ha fornito tutto il necessario per evitare sprechi di tempo: tubo a parete con getto d’acqua a pressione, la durata massima del getto è di 5 secondi, l’acqua è un bene primario e tra quelli che maggiormente scarseggiano, la stessa acqua verrà riutilizzata per 5 giorni, la Ditta non ammette sprechi.
La sala da bagno serve anche per vestirsi, la tuta da lavoro è semplice da indossare ed è l’unico indumento necessario per cominciare la giornata nel pieno delle capacità produttive, il marchio della Ditta nella zona del petto è piccolo ma ben riconoscibile.
Luca è pronto per mettersi al lavoro, come sempre ha rispettato a pieno i 5 minuti, il computer è già acceso e sta già lavorando, il compito di Luca infatti non è difficile, deve semplicemente controllare che esso continui a lavorare senza intoppi, Luca non ricorda che ve ne siano mai stati ma continua a portare avanti il suo lavoro diligentemente.
Luca guarda lo schermo che riporta semplicemente la scritta I’m working, va tutto bene. Oggi però è un po’ più stanco del solito e la sua mente cerca di volare più in alto, i ricordi sembrano farsi più vividi, l’immagine dello schermo del computer sembra sbiadire, così come quella leggera influenza che lo ha reso così stanco, Luca ripensa a suo fratello, prima della carestia: le discussioni, le partite a carte, i litigi, il viaggio in Norvegia, o forse era la Svezia? Luca pensa a sua madre, non la ricorda perfettamente in viso ma ne riesce a sentire il calore degli abbracci.
Luca oggi ha esagerato, i 45 minuti sono passati da un pezzo, la sua mente non è riuscita a farlo atterrare nonostante le scariche elettriche sempre più forti. La Ditta provvederà a trovare un sostituto nel più breve tempo possibile.
Chissà poi, se il suo nome fosse davvero Luca…
Grazie per aver partecipato al contest! Steem PostITalia e il contest Team si congratulano per l'ottimo risultato raggiunto. Complimenti!
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Grazie a voi per l'opportunità, sono felice di aver partecipato e ancora più felice che la mia storia vi sia piaciuta! Aspetto con ansia il prossimo contest:)
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wow
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Bella storia!
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