TASSAZIONE CRYPTOVALUTE IN ITALIA

in steempostitalia •  7 years ago  (edited)

Leggendo un articolo proprio qui su Steemit circa la metodologia di tassazione in Giappone delle plusvalenze da cryptovalute, ho pensato di proporre a voi amici di @steempostitalia come avviene la tassazione in Italia, avendo già risposto ad un amico e cliente in merito allo stesso quesito la scorsa settimana.
Qualche buon guadagno in molti l’hanno fatto e sicuramente anche tra i membri della nostra comunità qualche centinaio di euro in più in tasca, o meglio nel wallet, in questi ultimi mesi sarà avanzato. Molti si chiederanno, ma cosa devo fare ora? Faccio finta di niente? Mi prenderanno un giorno come un evasore? Tranquilli. Stranamente da quanto si possa immaginare, per il momento, la tassazione sulle plusvalenze sugli scambi di cryptovalute ha soglie di tassazione molto alte. Come quasi mai accade a livello di tassazione quando ci si confronta con gli altri paesi avanzati, in italia per i privati gli scambi tra euro e cryptovalute sono davvero convenienti.

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immagine di mia proprietà

L’acquisto del Bitcoin, e quindi tutte le cryptovalute, equivale all’acquisto di una valuta estera, quindi se nell’arco di 7 giorni non viene superato il limite di 51.645,69 Euro, ossia i vecchi 100 milioni di Lire, non verrà valutata come operazione speculativa, di conseguenza si dovrà pagare le tasse sulle plusvalenze. Sulle plusvalenze finanziarie la tassazione è del 26%.
L’Articolo 67 comma 1-ter Tuir recita:

“le plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di valute estere rivenienti da depositi e conti correnti concorrono a formare il reddito a condizione che nel periodo d’imposta la giacenza dei depositi e conti correnti complessivamente intrattenuti dal contribuente, calcolata secondo il cambio vigente all’inizio del periodo di riferimento sia superiore a 51.645,69 euro per almeno sette giorni lavorativi continui.”

L’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione numero 72/E del 2 settembre 2016 in risposta ad un interpello sul tema di una società che voleva avviare attività di servizi relativi alla moneta virtuale, ha fornito molti chiarimenti, più di quanti ne abbiamo forniti altre importanti Agenzie nel mondo.
Anzitutto ai fini IVA le operazioni sono in esenzione perché equiparate alle operazione con le “divise”, ossia operazioni con le “monete”. Delucidazione che può sembrare scontata, ma nel momento in cui è scritta nero su bianco, toglie ogni dubbio in merito.
Viene inoltre indicato che l’utlizzo del Bitcoin come mezzo di pagamento si basa sull’accettazione da parte degli operatori sulla base della fiducia nel riceverla come corrispettivo per lo scambio di beni e servizi.
Per quanto riguarda le operazioni derivanti da attività di intermediazione che generano ricavi, per acquisto e vendita di cryptovalutye, Bitcon in prmis, sono soggetti a Irap e Ires. Vanno inoltre valutate al valore normale le quotaizoni di mercato al momento della chiusura dell’esercizio.

Ovviamente prima di intraprendere attività di questo tipo occorre sempre informarsi adeguatamente, norme alla mano, post e articoli che si trovano nel web, possono essere indicativi e dare direzioni circa le norme di riferimento, ma non sono la Bibbia, ricordatelo sempre. Così come: sono tutti medici su google

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thank you, great 😊

fine :)

Veramente interessante, è sicuramente una tematica attuale sulla quale mi sono posto sempre tanti dubbi! Grazie per il post @dudithedoctor, sempre molto esplicativo!

Grazie a te :) Mi fa piacere.

Bell'articolo, interessante!
scusa se lo segnalo ma c'è un piccolo errore di ortografia sulla frase "Sulle plusvalenze finananziaria la tassazione è del 26%" all'inizio.
comunque bravo

Grazie :)

Credo che non hai capito la filosofia di fondo...Sei sicuro che le cryptovalute vengano riconosciute come effettiva moneta? La moneta per definizione deve essere facilmente reperibile e disponibile dalla massa cosa che non c'è al momento. Inoltre le crypto hanno valore in valuta FIAT solamente perchè esistono gli exchange che la valutano in "euro". Una criptovaluta è un bene di scambio non una moneta pertanto non potrà essere tassata (anche perchè chi tasso? sui wallet non c'è il codice fiscale), potranno essere tassati solo gli euro che escono dagli exchange al tuo conto corrente se effettui una vendita. Ora arrivano gli exchange decentralizzati che potrebbero anche essere anonimi (infatti gli inglesi stanno pensando di attuare delle licenze per gli exchange almeno fino a quando esisteranno quelli centralizzati e poi?), per i governi si complicherà sempre più la vicenda: bitcoin nasce per questo e ne vedremo delle belle. Al momento comprare un bitcoin o un'auto storica da rivendere sperando acquisti valore in futuro è la stessa cosa, tranne che i bitcoin non si vendono! ahah

La filosofia non l'ho fatta io, è L'Agenzia Entrate che ha fatto riferimento al concetto di "moneta" nella risoluzione citata.
Inoltre i wallet anonimi, secondo il mio parere, avranno valenza come i conti segreti nei paradisi fiscali, tutti smascherati. Questa è la base, sempre secondo il mio parere stavolta, perchè le cryptovalute abbiamo il loro giusto futuro sviluppo.

Potrebbe essere intesa come moneta di scambio, come un pagamento in gioielli non valuta di corso legale, in questo caso è corretto. Per questo una crypto è di difficile tassazione. I wallet sono tutti anonimi, un wallet è semplicemente possedere una chiave privata (una stringa di testo) interfacciata alla blockchain necessaria a firmare le transazioni in uscita. Non devo richiedere a nessuno il permesso per ottenerlo. Il software che la utilizza è semplicemente un'interfaccia grafica per facilitarne l'uso ma non è necessario. Per questo i governi tendono a puntare il controllo normativo e di tassazione sugli exchange dove si può richiedere l'identità ad un soggetto per utilizzare il servizio fornito (vedi coinbase). Ma gli exchange non sono gli unici metodi per ottenere crypto, inoltre come dicevo precedentemente sistemi sempre più decentralizzati porteranno tutto fuori controllo. Il network e la blockchain si regolamenterà da sola, è impossibile tassare una transazione o direttamente una crypto, oltre a non essere contemplato dal codice civile. Se pago in banane due litri di vino devo pagare un bicchiere all'agenzia delle entrate come iva? Spero solo di aver fatto un po' di chiarezza, così condividiamo e cresciamo tutti :)