La mia proposta per SteemContestItalia: “Il ricordo di quello che fu…”steemCreated with Sketch.

in story •  7 years ago  (edited)

Luca prova ad aprire gli occhi, ma non ci riesce.
Secrezioni incrostate sulle palpebre, muco nel naso. Il mal di testa non è una sorpresa, il resto sì.
Ieri sera, Luca ha violato una regola della comunità: non gli è consentito pensare ai fatti suoi per più di 45 minuti di fila, perché > le risorse intellettuali scarseggiano ancora più dei viveri. Da quando l’effetto serra ha trasformato il pianeta in una immensa Somalia, con guerre e carestie endemiche, l’uso di qualunque risorsa è razionato. L’autismo è punito con la pena di morte. Chi si chiude troppo nel proprio cervello invece di produrre pensieri utili, viene punito con emicranie artificiali, scatenate da elettrodi impiantati alla nascita nel cranio di ogni cittadino.

Luca era ben consapevole di aver violato le regole della comunità. Faceva parte di quella generazione di persone che erano là quando tutto accadde. Quei pochi “fortunati” che ebbero la grazia o la disgrazia di vivere e vedere il mondo trasformarsi in un Algoritmo.

Il controllo dei pensieri delle persone fu il primo passo che la società fece per evitare che le risorse del Pianeta si esaurissero. Gli elettrodi furono il secondo, perché ogni regola richiede una punizione.

Il ricordo del mondo libero era un bene che ormai pochi custodivano, ma in quel momento la sua mente era angosciata dal ricordo del giorno che diede inizio alla fine.

Era il 2 agosto del 2017 e l’Italia era vittima dell’anticiclone africano “Caronte”. Era ormai più di un mese che non pioveva più in nessuna parte del globo. L’allerta, come d’altronde le temperature, erano molto alte, ma non era niente in confronto a ciò che si stava per abbattere sul Pianeta.

Luca in quel periodo viveva a Roma insieme alla sua fidanzata. Quello era l’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie e già stava iniziando a pregustare la tanto agognata frase di “Out of office” da inserire come risposta automatica alle email.

Nulla di tutto quello che avrebbe fatto nelle successive ore avrebbe avuto importanza. Infatti, “Caronte” era solo un anticipo di ciò che arrivò direttamente dal Sole. Tutti oggi lo chiamano “Lucifero” perché fu il primo anticiclone ad arrivare direttamente dal cielo producendo effetti devastanti su tutto il Pianeta. Un angelo caduto che portò con sé l’inferno sulla Terra.

Miliardi di vite sottratte in poche ore, mentre i pochi fortunati erano riparati da bunker o postazioni ricoperte di Piombo. Luca lavorava alla Nasa in un laboratorio sotterraneo. Il suo lavoro fu la sua salvezza, ma fu anche la sua disgrazia.

Nessuno si accorse di nulla, fino all’ora di uscita dal lavoro. Con questo pensiero Luca ha vissuto i suoi ultimi 50 anni ed anche in quel momento, disteso per terra con gli occhi chiusi, non riusciva a pensare ad altro.
Logorato dai ricordi, il mal di testa era un male accettabile che era disposto a sopportare pur di riuscire a pensare anche solo per un attimo al sorriso e al profumo di rosa della sua fidanzata!

Perché sono i ricordi a renderci quello che siamo e non farci dimenticare da dove veniamo. Luca questo lo sapeva e provava pena per le persone che si erano arrese all’Algoritmo, dimenticandosi di ciò che erano un tempo e di ciò che avrebbero potuto costruire in un futuro.


Source: 4.bp.blogspot.com

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