Oggi mi sono svegliato presto perché avevo intenzione di visitare il museo archeologico di El Angel ed altre cose visto che è una cittadina che richiama molti turisti. Dopo aver fatto colazione ho preso il mezzo per farmi trasportare in questa cittadina dove ho chiesto alcune informazioni all’ufficio del turismo. Precedentemente ero già stato qui per chiedere all’impiegata a che ora aprisse la chiesa in quanto risulta sempre chiusa. Lei mi ha risposto che normalmente apre quando viene il parroco da Ibarra per la Messa e che il sacrestano apre alcune volte alla settimana non avendo un orario fisso. Per questo ci ho rinunciato a vedere le chiese in quanto quasi tutte sono chiuse. A questo punto sono andato al museo archeologico dove erano esposti alcuni reperti della popolazione indigena divisi in due periodi storici: il primo terminava nel 1200 DC e il secondo con l’arrivo degli spagnoli.
El Angel fa parte del cantone Espejo abitata dai Pastos che facevano parte dello stesso gruppo che abbiamo trovato a Pypiales e a Huaca. E’ una zona turistica ben frequentata soprattutto per la laguna ecologica del Voladero a circa 4.000 metri dove esiste una varietà di flora e fauna dell’altopiano andino.
Dopo sono andato il parco della Libertà dove ho trovato gli alberi di cipresso curati da Angeleno Azael Franco che dopo curerà anche quelli del cimitero di Tulcan. Da lì mi sono spostato nella piazza centenaria 27 settembre per poi spostarmi verso il Mirador turistico ove si trova la Cruz de Mayo ove si rappresentano i tre momenti più importanti di Cristo (la sua nascita, la sua morte e la sua risurrezione). Da questo posto è possibile ammirare la città e i monti che circondano questo cantone. Successivamente ho raggiunto il mappamondo o il monumento al nuovo millennio dove si ammira il guerriero pasto danzante, le 20 frailejones, il calendario pasto. Lungo il percorso ho potuto ammirare le case antiche e soprattutto quelle fatte di terra. Seguendo il consiglio di alcuni degli abitanti mi sono recato ad ammirare la cascata del Pailon attraversando strade di terra con moltissima vegetazione varia fino a percorrere un sentiero in discesa per raggiungere il torrente d’acqua. In mattinata ho incontrato il responsabile del museo che mi ha parlato della sua origine italiana e dei suoi tre antenati che sono espat5riati in Ecuador, Venezuela e Argentina. Ho conosciuto altra gente ed è stato molto importante per me parlare con la gente che incontravo e che era molto curiosa volendo sapere la mia provenienza.
Molto simpatica è stata una persona anziana che era uscita sull’uscio per parlare con me, raccontarmi le sue cose e dopo chiedermi la foto per ricordo. Di persone simpatiche ne incontro moltissime che sono estremamente gentili
spiegandoti dove ti trovi e narrandoti i fatti della loro vita
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Thanks!
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