27 agosto 2014 - Salinas

in travel •  7 years ago 

La parrocchia di Salinas, situata a nord della città di Ibarra, è vista come uno dei siti più ricchi della regione grazie alla sua produzione di sale fiorente. Nei vari periodi la città ha combattuto con l'obiettivo di controllare la commercializzazione di questo prodotto, che era diventato più pregiato dell'oro. Il prodotto veniva trasportati a Quijo, Pasto, Quito, Nuova Granada e Perù. Il sale veniva utilizzato al posto del denaro o scambiato per l'oro, il pepe e il cotone secondo lo storico Tapia, un pò come veniva fatto nel resto del mondo fino a qualche secolo fa.

Tuttavia, lo splendore e l'interesse a possedere terreni in Salinas sono diminuiti nell'ultimo mezzo secolo. Due decenni fa, racconta Termite Araujo, questo luogo è rimasto un piccolo gruppo di capanne, fatte di canna e di adobe, che si trovava a bordo di un strade polverose.
Discendente Attualmente si cerca di rivalutare il posto attraverso il rilancio turistico ed il percorso del treno della libertà.
Questa cittadina è formata per oltre il 60%da gente dagli africani trasportati in schiavitù in queste terre per svolgere lavori più umili. Dopo l’abolizione dello schiavismo sono rimasti nelle loro terre svolgendo gli stessi di prima da cittadini liberi.A mezzogiorno è giunto il treno con i turisti impegnati nel viaggio di andata e ritorno da Ibarra a Salinas.
Subito un gruppo di ragazze hanno rappresentato "la bomba" un ballo africano importato dai loro antenati. Non hanno messo sulla testa le bottiglie di vetro per paura che si facciano male come si faceva una volta. Dopo siamo andati con la guida ad ammirare i tabelloni murali che ci venivano spiegati per comprendere come si svolgeva una volta la vita quotidiana degli africani.

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Tutto era stato programmato dal settore turistico di Salinas in collaborazione con le ferrovie locali per la difesa della cultura afroecuadoregna.
Alle 15 siamo partiti con il mezzo e in ogni carrozza c’era una guida oche spiegava le zone che attraversavamo dal punto di vista agricolo e socioeconomiche. Nella prima parte abbiamo visto le terre aride coltivate a canna da zucchero per poi passare nella zona a vario prodotti agricoli che venivano consumati ad Ibarra.
Giunto all’arrivo ho preso la strada del centro per andare prendere la staanza prenotata all’hostal.
Domani andrò all’ufficio turistico per prendere la mappa della città da visitare per vedere le cose più importanti.

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Buen post,
Te sigo Para no perderse nada!
Continuar como !!!