Le schiacciate di bada home la fuma, la ribollita, i pici, il cinghiale, il pecorino di Pienza, l’aglione, e via dicendo. Siamo così abituati alla grande distribuzione che spesso ci dimentichiamo che degli stranieri conoscono più le prelibatezze regionali dei locali. Non si tratta solo di una questione di costi, come direbbero certi economisti che si riferiscono a quei modelli che pesano la conoscenza degli individui (autoctoni e turisti) sui prezzi dei piatti e prodotti agricoli, in una determinata area.
Vi parlerò un po’ del cavolo nero di toscana, che di solito il Lombardia possiamo trovare all’Esselunga nella versione già cotta (circa 5€/kg), perché si consuma in questa modalità, a differenza di altri cavoli. Appartiene alla stesso gruppo dei cavoletti di Bruxelles, quindi se non vi piace quest’ultimo come sapore, difficilmente vi piacerà il cavolo oggetto di questo breve articolo.
Come già ho anticipato nelle prime righe, tendenzialmente i non toscani non lo conoscono per un motivo scollegato dai costi. Penso il fenomeno ha origine nell’offerta di piatti nei servizi di ristorazione delle località turistiche. Ho notato in vari luoghi, da Venezia a Genova, da Milano a Positano, che la domanda dei turisti (sempre più stranieri) ha ucciso l’offerta di piatti tradizionali, contadini nella maggior parte dei casi. Ad esempio il cavolo nero si trova spesso nella ribollita. Ma vi sfido a contare i posti, ad esempio a Siena, che offrono questo piatto.
Visto che mi piace come sapore, ho deciso di coltivarlo nella mia striscia di terra dietro casa:
Ecco come si presentava qualche giorno fa, mozzicato dal verme dai cavoli, ancora non leggermente rigato dal vento dei giorni dopo che lo porteranno a sfregarsi sul muro dietro. Chi riconosce la pianta sotto, premio.
L’ho piantato prima in un semenzaio riciclato a fine settembre, fatto dal cartone di uova, che ha i suoi problemi, poi l’ho trapiantato verso metà ottobre. Peccato che la luce del sole, sulla striscia di terra, se ne va proprio verso ottobre e non torna prima dei primi di marzo per qualche ora. Quindi la maggior parte della crescita l’ha avuta negli ultimi due mesi. E’ resistito a due nevicate e svariate gelate. Un altro motivo per cui mi piace questo cavolo, al netto del sapore.
A metà settembre. Lo riconosci, fra i numerosi intrusi?
Seconda metà di ottobre, ben pacciamato.
Potete coltivarlo anche sul vostro balcone soleggiato, ma sconsiglio di usare vasi più piccoli di 20cm, ci mettereste troppo tempo ad ammortizzare il costo dei semi+vaso+terra.
Come lo preferisco?
Mi piace semplice, ossia semplicemente bollito, oppure inserito nella ribollita, o nella forma che potrebbe avere effetti avversi sui bambini: come chips.
Note
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