Recensione Civilization VI: Rise & Fall

in videogiochi •  7 years ago 

La serie Civilization mi appassiona da oltre 5 anni. Quasi tutti i suoi trailer mi fanno piangere. La sua musica mi piace un po’ troppo. L’espansione propone ingredienti come la fedeltà delle città, i governatori, nuove civiltà ed altro ancora.



Immagine di dominio pubblico

Considero Civilization un distillato di cultura storica, militare, scientifica, ma soprattutto musicale. Così come la serie Assassin’s Creed, sa intrattenere insegnando qualcosa.
Una delle principali differenze fra l’espansione e la versione più vanilla, sta in un timido ritorno nei temi musicali cantati. Con Civilization VI, le colonne sonore delle civiltà hanno una caratteristica nuova: si parte da una melodia base nell’epoca antica, per poi evolvere nelle epoche successive, sia in termini di ritmo che nella quantità di strumenti, ma il canto risulta quasi assente rispetto al quinto capitolo.

Un esempio dell’evoluzione di una colonna sonora della versione base che apprezzo, anche per la presenza, finale, del canto:

La melodia di base riprende le note della canzone russa popolare di nome Kalinka, scritta nell’1860. Kalinka significa lampone e verso le ultime due epoche, industriale e atomica, si arricchisce di ritmi che hanno caratterizzato l’armata rossa.

La successione di che mi piace di più della nuova espansione ha a che fare con la principessa georgiana Tamara. Riporto solo la versione antica in quanto ancora non trovo la versione completa.

Oltre la musica

Le nuove meccaniche di gioco a mio avviso riescono ad aggiungere un senso di maggior coinvolgimento nella storia della propria civiltà. Alcuni eventi danno un punteggio ad una epoca in corso. Se questo punteggio raggiunge certe soglie, si rischia di entrare in una età buia o dell’oro o eroica. Ad esempio si può avere un po’ di orgoglio a creare la prima legione romana, in quanto diventa storia. Vale lo stesso per la creazione del primo bagno romano o per l’eliminazione di una unità militare veterana o per avere la città più popolosa del continente, etc.

La tradizione economico-politica

Nella serie Civilization i cambi d’epoca avvengono a seconda del tipo di tecnologie che si scoprono. Ogni epoca ha anche le sue forme culturali e le sue forme di amministrazione (governi). Una cosa che trovo interessante sta nel notare la confusione, in termini di analisi marxista, fra elementi strutturali e sovra-strutturali. Nella teoria marxista il primo ha a che fare con le forze produttive (o mezzi di produzione) e l’organizzazione lavorativa, la seconda con gli effetti che la prima produce su arte, cultura, legge, forme di amministrazione, etc.
La serie Civilization in questo senso non fa altro che consolidare vari falsi miti su capitalismo e comunismo. Come 3 ultime forme di governo abbiamo fascismo, comunismo e democrazia. Il comunismo qui rappresenta quella forma di governo che ha più carte spendibili nel settore militare rispetto alla democrazia ma meno rispetto al fascismo. Il comunismo viene confuso come forma di governo, mentre il capitalismo lo si trova fra le le forme culturali. Confondono un rapporto di produzione (il comunismo) con un metodo di governo (stalinista?), ma non viene fatto lo stesso con capitalismo e democrazia. Perché poi hanno scelto di nominarlo comunismo e non socialismo? Qui si potrebbe entrare nel discorso prettamente americano dell’eterna confusione fra le due cose, che ho menzionato varie volte. Non si tratta della prima volta che nei videogiochi vedo errori di questa natura. In Tropico 5 chiamano socialismo misure come sussidi per la prima casa, le pensioni e la diffusione dell’educazione scolastica.
Spesso viene confuso un sistema macro col sistema micro. La struttura rappresenta il micro, la sovra-sturttura il macro. Se nel capitalismo abbiamo le democrazie liberali, viste dai marxisti come la gestione dell’affare borghese, quindi gestite da pochi, nel socialismo abbiamo la formulazione della democrazia dei lavoratori, cosa assai diversa dallo stato burocratico stalinista, cinese, albanese, rumeno, etc.

Conclusioni

Apprezzo l’espansione nonostante la serie continua ad avere quella che mi sembra una lettura della storia alla Fukuyama: quella corrente filo-hegeliana che vede la fine nella storia nel modo di produzione capitalista (struttura) e nelle democrazie liberali (sovrastruttura).
Qualcuno ha provato ad offrire una narrazione del gioco che si basa su un'analisi della storia marxista.

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Ciao, se esistesse un comandamento che dice "Non avrai altro videogioco all'infuori di Civ" io sarei sicuramente un religioso ortodosso. Lo considero l'apice assoluto, partendo dal primo fino ad oggi, anche se Sid Meyer non fa più parte del team da eoni.
Capisco quindi la tua passione e le tue emozioni esagerate!

E starship?
Perché non ne fa più parte? Dal quarto capitolo?

Mmmmm.... sempre bello ma non emozionante :) Una cosa è conquistare un ipotetico spazio popolato, un'altra la terra affrontando popolazioni realmente esistite / esistenti :)

A me ha sorpreso. Mi piacerebbe un altro capitolo di quella serie in futuro