🇮🇹
Al termine della seconda guerra mondiale l'Italia era da ricostruire dopo oltre 20 anni di miserie.
Ci furono una serie di uomini veri, di differenti credi politici, che si rimboccarono le maniche per cercare di far ripartire un paese distrutto dalle sciagurate scelte pre belliche.
Togliatti, De Gasperi, Nenni, Pertini, Don Sturzo, Pajetta ed altri decisero di lasciare da parte le loro divergenze per rimettere in moto la macchina Italia.
Scrissero una Costituzione che, malgrado sia tirata spesso per la giacchetta, resta una pietra miliare della Repubblica.
Repubblica che, e' bene ricordarlo, fu dichiarata dopo un referendum sul cui risultato finale ancora oggi ci sono dubbi.
In quegli anni se costruire un ponte costava 100 milioni, ne servivano 120, fra lavori e mazzette, ma il ponte veniva costruito.
Poi arrivo' la prima Repubblica; Berlinguer, Andreotti, La Malfa, Malagodi, Almirante, Tanassi fino ad arrivare a Craxi che ne sanci' l'ingloriosa fine.
Gente legata al proprio credo politico, al proprio ideale che pero', avendo come fine ultimo il bene dello stato collaborava, sia che fosse al governo che militasse nell'opposizione.
Lo stesso ponte continuava a costare 100 milioni ma ce ne volevano 150 per
costruirlo.
Poi arrivo' la seconda Repubblica, caddero i muri, fini l'Unione Sovietica, moltissimi festeggiarono la fine delle ideologie come sefosse una cosa bella.
Cosi' ora ci ritroviamo questi.
Non ci sono piu' ideologie, senti parlare la Meloni e ti accorgi che e' piu' a sinistra di Renzi, il Pd prende piu' voti ai Parioli che alla Garbatella, la sola cosa che conta sono le poltrone ed il culo al caldo, a qualunque costo.
Il ponte costa 200 milioni, di euro che spariscono senza che il lavoro venga fatto.
Veniamo alle similitudini con Cuba.
La Rivoluzione arriva in uno dei momenti piu' tristi e miseri del paese.
Bastava uscire 2 quadre dal centro dell'Avana, (dove decerebrati funzionali continuano a pubblicare foto di signori col doppio petto, mocassini firmati e signore ingioiellate accanto, come se Cuba fosse stata tutta quella roba li') per trovave baracche di legno, analfabetismo, totale assenza di scuole ed ospedali.
La corruzione era allo zenit tanto che persino gli sponsor statunitensi di Batista non ne potevano piu'.
Arrivo' Fidel con Raul, il Che, Camilo e gli altri a ribaltare quel mondo, sospinti da una idea precisa di societa', mandando maestri e dottori nell'ultimo campo dove mai erano apparsi.
Andarono avanti cosi' per decenni, con alterne fortune, a volte il ponte si costruiva in legno, poi cadeva, poi si ricostruiva fatto un po' meglio se c'erano i materiali.
Nel frattempo tutto il mondo si capovolgeva, gli alleati di ieri
diventavano i nemici di oggi e viceversa.
Ora e' il momento dei sessantenni, gente che non ha fatto la Rivoluzione ma che ne ha frequentato i protagonisti, portando avanti i loro ideali pur in un momento difficile per Cuba e per il mondo.
Resta gente con una idea di societa', convinta che un altro mondo sia possibile ma, credo, senza quella carica morale di chi li ha preceduti.
Il ponte e' stato rafforzato perche' dalla Russia e' arrivato un carico di cemento.
Dopo di questi presumo che tocchera' ai quarantenni o ai cinquantenni, gente cresciuta in un mondo che si andava modernizzando, che maneggia le nuove tecnologie ed i social, piu'impermeabile ai laccioli ideologici rispetto alle generazioni che li hanno preceduti.
Spero resti qualcosa di quella ideologia, che con l'acqua sporca non si getti via anche il bambino e che il ponte, faticosamente costruito e conservato, resti in piedi.
🇬🇧
THE BRIDGE
At the end of the Second World War Italy had to be rebuilt after more than 20 years of misery.
There were a series of real men, of different political beliefs, who rolled up their sleeves to try to restart a country destroyed by the unfortunate pre-war choices.
Togliatti, De Gasperi, Nenni, Pertini, Don Sturzo, Pajetta and others decided to leave their differences aside to get the Italian machine back in motion.
They wrote a Constitution which, despite being often pulled by the jacket, remains a cornerstone of the Republic.
Republic which, it should be remembered, was declared after a referendum on the final result of which there are still doubts today.
In those years, if it cost 100 million to build a bridge, 120 million were needed, including work and bribes, but the bridge was built.
Then came the first Republic; Berlinguer, Andreotti, La Malfa, Malagodi, Almirante, Tanassi up to Craxi who sanctioned the inglorious end.
People tied to their political beliefs, to their ideals who, however, having the good of the state as their ultimate goal, collaborated, whether they were in government or militating in the opposition.
The same bridge still cost 100 million but it took 150 for
build it.
Then came the second Republic, the walls fell, the Soviet Union ended, many celebrated the end of ideologies as if it were a good thing.
So now we have these.
There are no more ideologies, you hear Meloni speak and you realize that she is more to the left than Renzi, the Pd gets more votes in Parioli than in Garbatella, the only thing that matters are the armchairs and the ass in the heat. at any cost.
The bridge costs 200 million euros, which disappear without the work being done.
We come to the similarities with Cuba.
The Revolution comes at one of the saddest and most miserable moments in the country.
It was enough to leave 2 squares from the center of Havana, (where demented functional people continue to publish photos of double-breasted gentlemen, designer moccasins and bejeweled ladies next to them, as if Cuba had been all that stuff there) to find wooden shacks, illiteracy, total absence of schools and hospitals.
Corruption was at its zenith that even Batista's US sponsors were sick of it.
Fidel arrived with Raul, Che, Camilo and the others to overturn that world, driven by a precise idea of society, sending teachers and doctors to the last field where they had never appeared.
They went on like this for decades, with mixed success, sometimes the bridge was built in wood, then it fell, then it was rebuilt a little better if the materials were there.
Meanwhile the whole world turned upside down, yesterday's allies
they became today's enemies and vice versa.
Now is the time for the sixty-year-olds, people who did not make the Revolution but who associated with its protagonists, carrying forward their ideals even in a difficult moment for Cuba and for the world.
There remain people with an idea of society, convinced that another world is possible but, I believe, without that moral charge of their predecessors.
The bridge was strengthened because a load of cement arrived from Russia.
After these, I assume that it will be the turn of forty or fifty year olds, people who grew up in a world that was being modernized, who handle new technologies and social media, more impermeable to ideological snares than the generations that preceded them.
I hope that something of that ideology remains, that the baby is not thrown away with the bathwater and that the bridge, painstakingly built and preserved, remains standing.
Mamma mia che tristezza!
Diciamo che non ci siamo più ripresi e da Craxi in poi è stato un decadimento totale con persone che i valori della politica vera non sanno proprio dove stanno!
Speriamo che Cuba malgrado tutto riesca a trovare una strada per la modernità senza rinunciare alla sua vera essenza!
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Situazioni complicate
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