Fabbriche chiuse 🇮🇹🇬🇧

in hive-184714 •  9 months ago 

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🇮🇹
L'altro giorno parlavo in palestra con un ragazzo che guida il bus di una compagnia della Val Sangone.
Hanno diverse linee in valle, le tratte arrivano fino alla Fiat Mirafiori a Torino dove c'e' quel che e' rimasto dell'azienda.
Mi raccontava che quando fa il turno serale, passando davanti alla Fiat per raccogliere quelli che escono dal secondo turno, non raccoglie quasi piu' nessuno, stesso discorso dagli altri stabilimenti
della zona.

Quando passo a correre nella zona industriale di Avigliana, zona un tempo fulcro dell'economia della valle, vedo che su 3 capannoni almeno 2 hanno il cartello VENDESI O AFFITTASI appeso sul cancello.
Vedo anche sempre meno auto parcheggiate fuori segno che c'e'
sempre meno gente che lavora dentro ai capannoni che ancora sono attivi.
La classe operaia un tempo andava in Paradiso, ora sta' scomparendo.

A Torino negli anni d'oro (foto) la Fiat dava lavoro a quasi 200 mila persone, oggi sono rimasti davvero in pochi, visto che Stellanis oramai e' una azienda praticamente estera.
Vista la vergognosa pressione fiscale italiana (soprattutto in comparazione coi servizi che lo stato eroga ai cittadini) molte aziende hanno delocalizzato la produzione all'estero.
Cina, India, Romania, Bulgaria, Serbia, Montenegro sono tutti paesi dove la manodopera costa infinitamente di meno, dove la pressione fiscale e' un terzo della nostra.

Del resto negli Usa e' vero che ti paghi tutto ma lo stato ti chiede il 25/30% di quanto guadagni non il quasi 70% come avviene da noi.
E' chiaro che poi gli imprenditori preferiscano portare le aziende fuori dal paese, chiudendo le fabbriche e lasciando a casa gente che magari a 40/50 anni e' ancora lontana dalla pensione e si
ritrova senza una entrata fondamentale.
Il mondo del lavoro e' cambiato, tutte le conquiste figlie di tante lotte come quella per lo statuto dei lavoratori, sono oramai storia, purtroppo.
🇬🇧
The other day I was talking in the gym with a boy who drives a bus for a company in Val Sangone.
They have several lines in the valley, the routes reach as far as Fiat Mirafiori in Turin where there is what is left of the company.
He told me that when he works the evening shift, passing in front of the Fiat to collect those who leave the second shift, he almost no longer picks up anyone, the same goes for the other factories
of the area.

When I pass by for a run in the industrial area of Avigliana, an area that was once the hub of the valley's economy, I see that out of 3 warehouses at least 2 have the FOR SALE OR RENT sign hanging on the gate.
I also see fewer and fewer cars parked outside the sign that there is
fewer and fewer people work inside the warehouses that are still active.
The working class once went to Heaven, now it is disappearing.

In Turin in the golden years (photo) Fiat employed almost 200 thousand people, today there are very few left, given that Stellanis is now a practically foreign company.
Given the shameful Italian tax pressure (especially in comparison with the services that the state provides to citizens) many companies have relocated production abroad.
China, India, Romania, Bulgaria, Serbia, Montenegro are all countries where labor costs infinitely less, where the tax burden is a third of ours.

After all, in the USA it is true that you pay for everything but the state asks you for 25/30% of what you earn, not almost 70% as happens here.
It is clear that entrepreneurs then prefer to take companies out of the country, closing factories and leaving people at home who perhaps at 40/50 years of age are still far from retirement and
finds himself without a fundamental income.
The world of work has changed, all the conquests resulting from many struggles such as that for the workers' statute are now history, unfortunately.

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NOTIZIA DI OGGI
C’è tensione tra la multinazionale dell’auto Stellantis e il Governo Meloni. L’azienda, ormai nell’orbita francese, chiede ulteriori incentivi per la vendita di mezzi elettrici.
Nel frattempo lo stabilimento di Mirafiori ferma la produzione; in cassa integrazione 2 mila operai.

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