C'è stata una fase della mia vita, quella adolescenziale, in cui ho sempre atteso e agognato l'estate, la stagione di ferie per eccellenza quando sei uno studente. Sin dal primo giugno in realtà per ke iniziava la lunga vacanza estiva fatta di mare, partite a pallone e riunione serale in comitiva. Alle 11 di sera eravamo tutti a casa, troppo stanchi e ansiosi che il giorno nuovo iniziasse.
Beh, oggi è un po' tutto diverso: la stagione estiva non mi eccita per nulla e odio profondamente le giornate di caldo intenso, costretto a lavorare e insofferente al caldo notturno, che mi fa dormire poco e male. Il giorno nuovo sono più stanco del giorno prima.
Questione di priorità e stili di vita. Si sa che diventare grandi è sempre più scomodo, sebbene nulla è più bello della propria famiglia. Ma ogni tanto mi piacerebbe essere di nuovo ragazzino e provare la spensieratezza degli anni d'oro. Il tempo passa lentamente ma quando ti fermi un attimo e ti volti, sono passati decenni. Oramai sono sulla soglia dei 40 anni e quei giorni da ragazzino del liceo sono lontani e felici ricordi.
A scuola avevamo 2 mesi e mezzo di spensierata vacanza con la mente sgombra.
Oggi i problemi ce li portiamo dietro ovunque andiamo.
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