Una malattia terribile e intrattabile sta fustigando il regno, spargendosi in lungo e in largo. Il mondo analogo, il mondo in cui Henry vive, sembra immune, perciò Phyrgus decide di spostarsi per evitare il progredire della malattia che ha colpito anche lui. Ma c'è un problema: chi non ha intenzione di farlo è il viceré Fogarty, ormai sul punto di andarsene. Questo porterà Henry a dover intraprendere una nuova avventura, costringendolo ad affrontare un faccia a faccia con la persona che meno ha voglia di trovarsi davanti: la regina Aurora, un amore impossibile con cui purtroppo non riesce a rapportarsi in modo più "adulto".

La trama di questo quarto capitolo ha un punto che reputo molto convincente: l'inizio, con l'esordio di questa malattia molto intrigante e avvolta da un alone di mistero. Il romanzo prosegue poi in una maniera che non è riuscita a convincermi del tutto, facendomi perdere più volte il filo. Probabilmente ciò è dovuto a una diversa affinità personale, ma tant'è.

Lo stile di scrittura è il solito dei precedenti episodi: accettabile, con qualche spunto più creativo ma mai prolisso. Adatto come sempre a un pubblico giovane, se appassionato di genere Fantasy un po' meno serio di saghe come Il Signore degli Anelli. Una lettura che non si può sconsigliare.