Canta Napoli [#Steemexclusive]

in hive-184714 •  3 years ago  (edited)

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Photo by Gaetano Capaldo, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons


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La serata vissuta ieri, allo stadio Maradona di Napoli, deve essere sembrata, ai quarantamila tifosi che hanno riempito le gradinate dell'impianto campano e a tutta la moltitudine di appassionati, che con la solita passione ha sostenuto la squadra a distanza, molto simile ad una di quelle favole viste di solito nei film americani.

L'atmosfera quasi mistica derivata dal ricordo commovente del campione argentino, scomparso un anno fa, la vittoria roboante sulla Lazio dell'ex Maurizio Sarri, il primo posto in solitaria in classifica e le due reti di Ciro Mertens, il figlio prediletto dato troppo presto per finito, sono stati in grado di trasformare la partita in una delle più belle serate della storia recente del Napoli.

La banda di Spalletti è scesa in campo desiderosa di mettersi alle spalle immediatamente gli ultimi risultati negativi aggredendo la partita su ritmi altissimi, favorita anche dall'atteggiamento stranamente rinunciatario degli avversari. Contrariamente al proprio credo infatti, l'ex Maurizio Sarri ha badato a catechizzare gli esterni bassi per orientarli più al contenimento che alla spinta, e la scelta iniziale di Patric al posto di Lazzari può essere letta proprio in quest'ottica.

Di solito tuttavia, quando gli allenatori rinnegano all'improvviso il proprio credo per adattarlo alla forza dell'avversario, nasce una gran confusione nella testa dei giocatori: la Lazio è apparsa fin da subito stordita, come un pugile suonato all'angolo, e il pasticcio difensivo nell'azione che ha portato al rapido goal di Zielinski rappresenta l'emblema della serataccia patita dal gruppo biancoceleste.

Nella serata dedicata a Diego Armando Maradona che, come la statua posta all'ingresso dello stadio e il volto impresso sulle magliette della squadra dimostrano, ormai ha assunto i canoni di personificazione semi-divina per Napoli e i napoletani, non poteva che essere Dries Mertens, il miglior marcatore della storia partenopea, a prendersi la scena, allontanando così nello spazio di una notte tutte le critiche frettolose piovute su di lui nell'ultimo periodo.

Sublime il primo dei due goal realizzati dall'attaccante belga, nel quale con una finta si è preso gioco degli spaesati difensori laziali, addirittura "fantascientifico" il secondo, un destro di prima intenzione capace di indovinare una parabola imprendibile per Reina e di togliere le ragnatele all'angolino. Più che una lezione, una grandinata di calcio, piovuta sulle teste laziali, messe in campo talmente male da assomigliare alla Juventus e da far impallidire l'abbondante pioggia della serata.

Una partita chiusa in poco più di mezz'ora e che nel secondo tempo, trascorso saggiamente in attesa dell'avversario ma concluso anch'esso trovando la via della rete grazie a Fabian Ruiz, ha fatto comprendere paradossalmente ancora più del primo, come la formazione di Spalletti rappresenti a questo punto in maniera definitiva una delle principali candidate al titolo: che il Napoli abbia finalmente trovato il tecnico in grado di coniugare alla perfezione il gioco spettacolare e la saggezza tattica venuta a mancare più volte negli anni passati?

Del resto la contemporanea sconfitta casalinga del Milan e il periodo di assestamento dell'Inter in seguito all'abbandono di Conte hanno prodotto una classifica guidata, dopo un terzo abbondante di campionato, proprio dalla formazione campana: un periodo di tempo che comincia a risultare interessante ed abbastanza lungo per potersi nascondere ancora dietro al valore assoluto delle rose.

In un campionato non sempre vince la squadra dalla qualità superiore, come ben hanno imparato dalle parti di Milanello una decina di anni fa, quando il Milan stellare di Ibrahimovic, Thiago Silva, Van Bommel, Robinho e Seedorf finì per essere battuto dalla Juventus operaia guidata da Antonio Conte. A volte creare un gruppo unito dalle giuste motivazioni e guidato da un tecnico intelligente può rivelarsi la vera arma vincente.

Ora il Napoli è atteso nelle prossime settimane da tre sfide cruciali, contro il Leicester in Europa League, e contro Atalanta e Milan in campionato. Armato della qualità mostrata fin ora e dell'autostima crescente infusa dai risultati, potrebbe davvero a questo punto puntare al bottino pieno e superare così uno degli snodi principali della stagione.

E se Maradona, da lassù, convincesse ancora l'Altissimo a prestargli una mano, chissà che la favola del Napoli non si concluda, dopo un'attesa di trentadue anni, ancora una volta con il più classico dei lieto fine. Del resto, le occasioni per vivere un campionato "non falsato" non sono poi molte, occorre approfittarne.



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Bellissimo post , hai fatto bene a parlare di questo argomento. Questo è per te D10S

Grazie Zot, sono juventino ma prima ancora sportivo. Chi ama lo sport deve entusiasmarsi per i grandi campioni e le grandi squadre, riconoscendo quando sono superiori

Bravissimo!!!

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