Il pranayama viene prospettato perché la mente di colui che ne ha rimosso l'impurità atraverso il pranayama diventa stabilmente fondato in Brahman. Prima di tutto si deve operare la purificazione (sodhana) dei canali nervosi (nadi), dopo di che si acquisisce l'idoneità al pranayama.
Il pranayama consta di tre fasi: espirazione (recaka), inspirazione (puraka) e ritenzione (kumbhaka)
La connessione tra prana (flusso ascendente o relativo all'ealazione) e apana (fluso discendente o relativo alla inalazione) viene celebrata come pranayama.
I prana sono enumerati come cinque e le cinque forme dell'aria (cioè del soffio vitale nel corpo) dipendono dal prana (principale). Tra loro il prana (il flusso uscente) è sempre il più importante per tutti gli esseri viventi.
"Avendo perfettamente dominato le energie vitali qui (in questo corpo), colui il quale trattiene opportunamente l'azione, quando la sua energia vitale si è ridotta, dovrebbe esalare (il respiro) per mezzo del naso. Il saggio diligente dovrebbe mantenere sotto controllo la mente come (si controlla) un carro attaccato ad un cavallo irrequieto"
(Svetasvara Upanishad, II-9)
Atma Vidya
Fonte: "Svetasvara Upanishad con il commento di Shankara" - ed. asram Vidya